PAGELLONE 2024 - Un anno diviso a metà: ora tutti con Baroni

02.01.2025 06:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
PAGELLONE 2024 - Un anno diviso a metà: ora tutti con Baroni

LA SOCIETÀ

LOTITO Claudio: Guida forte - Il presidente Claudio Lotito ha dimostrato, ancora una volta, una leadership determinata e una visione strategica per il futuro della Lazio. Il suo impegno nel rinnovamento della squadra, sostenendo scelte coraggiose come l'ingaggio di Marco Baroni e l'investimento su giovani promesse, ha dato nuova linfa al progetto biancoceleste. La sua attenzione non si limita al campo: attraverso le iniziative benefiche promosse dalla Signora Mezzaroma, Lotito ha rafforzato il legame tra la società e la comunità, dimostrando sensibilità e responsabilità sociale. La scommessa lanciata due anni fa su giocatori come Valentín Castellanos, sta passando all’incasso quest’anno. Gli obiettivi per il futuro sono ambiziosi. Ha avuto la risolutezza di stravolgere il passato e affidarsi all’amico di sempre Angelo Fabiani. Ora è chiamato all’ennesima prova di coraggio: continuare a investire sul mercato per rafforzare la rosa e competere stabilmente ai vertici della classifica, cercando di colmare il gap con le grandi del campionato. Ci riuscirà? VOTO 7.5

FABIANI Angelo: Il rivoluzionario - Il 2024 ha segnato una svolta decisiva nella gestione sportiva della Lazio sotto la direzione di Angelo Fabiani. Dimostrando coraggio e visione, ha orchestrato un rinnovamento significativo della rosa, salutando figure storiche e puntando su giovani talenti dal grande potenziale. Le operazioni con la Juventus intavolate due anni fa (vedi Nicolò Rovella e Luca Pellegrini), testimoniano la sua abilità nel tessere relazioni proficue con molti club e nel rafforzare la squadra con elementi di qualità. Ottime le intuizioni di Dia e Tavares (un vero Jackpot al sperenalotto per rapporto qualità/prezzo). Il suo impegno si estende anche al settore giovanile, dove, in collaborazione con Enrico Lotito, ha posto le basi per un vivaio promettente: Obiettivi futuri: il suo impegno dovrà essere funzionale ad integrare giovani talenti in prima squadra. Inoltre la grande attesa sulle mosse di Fabiani è orientata al mercato invernale. È chiamato a rinforzare la squadra nel mercato di gennaio con pochissimo budget. Resta scolpito l’intento finale l'ambizione di portare la Lazio ai vertici del calcio italiano ed europeo. VOTO 7.5

L'ALLENATORE

BARONI Marco: L’uomo della provvidenza - L'arrivo di Marco Baroni sulla panchina della Lazio ha segnato l'inizio di una nuova era, caratterizzata da gioco brillante e mentalità vincente. Nonostante lo scetticismo iniziale, Baroni ha saputo plasmare una squadra combattiva, capace di esprimere un calcio propositivo che ha entusiasmato i tifosi. La sua esperienza, consolidata anche attraverso l'ottimo lavoro svolto al Verona nella stagione precedente, ha permesso alla Lazio di ritrovare fiducia e determinazione. Il coraggio di ignorare le critiche estive e di restare fedele alle proprie idee tattiche ha portato frutti evidenti, con una squadra che incarna lo spirito guerriero tanto caro ai sostenitori biancocelesti. Sotto la sua guida, la Lazio non solo ha ottenuto risultati importanti, ma ha anche mostrato una crescita costante, ponendo solide basi per un futuro ricco di soddisfazioni. Forza Mister! VOTO 8

LA SQUADRA

PORTIERI

MANDAS Christos: Affidabile - Prenderlo è stato un affare perché da quando ha messo piede nella capitale ha dimostrato di essere molto più di un secondo portiere. Da sconosciuto a sorpresa, da sorpresa a garanzia; Mandas è come uno di quei vestiti che non metti quasi mai, ma che quando tiri fuori dall'armadio ti fa sempre fare un'ottima figura. Durante la scorsa stagione ha saputo sfruttare l'infortunio di Provedel per mettersi in mostra e ora, con Baroni, si sta ritagliando il suo spazio in Europa League. VOTO 6.5

PROVEDEL Ivan: Vecchio Provedel cercasi - Il 2023 era stato il suo anno, tra il record di clean sheet e il gol all'Atletico in Champions. Il 2024 si apre bene, arriva il rinnovo di contratto, ma l'infortunio contro l'Udinese lo mette ko per due mesi e probabilmente gli costa la convocazione definitiva all'Europeo. La nuova stagione per Ivan parte tra qualche mugugno e il peso di avere Mandas che spinge alle sue spalle. In mezzo ad alcuni gol imparabili subiti, Provedel lascia qua e là qualche incertezza e la sensazione che la sua stagione debba ancora sbocciare. VOTO 6

DIFENSORI

CASALE Nicolò: da Top a Flop - Il primo anno in biancoceleste aveva per un attimo dato l'illusione che la coppia formata da lui e Romagnoli sarebbe stata quella titolare per i prossimi anni. Invece la seconda stagione per il difensore è stata un incubo. Prima l'infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo, poi un rientro che non lo ha più visto protagonista. Nelle poche volte che è stato impiegato ha confermato un'inspiegabile involuzione che ha portato poi alla cessione in estate. VOTO 4.5

GIGOT, Samuel: (Quasi) aspide - Il ragazzo è partito di sicuro con una bella investitura. Se lo abbia aiutato o meno non sta a noi giudicarlo, ma per vederlo in campo, come dei novelli Vladimir e Estragon nati dalla penna di Beckett, abbiamo dovuto attendere un bel po’. Fortuna ha voluto che, al contrario di Godot, Gigot ad un certo punto di è fatto vivo, anche con qualche prestazione niente male. Un po’ irrequieto, istintivo e dal cartellino facile, ma la sua risolutezza ci piace e fa di lui un più che discreto rincalzo. VOTO 6

GILA Mario: "Per fortuna che ci sei" - Indiscutibilmente il suo anno. Dopo un 2023 in cui aveva mostrato voglia di fare, ma niente di più, è diventato la certezza della Lazio. Prima di quella targata Sarri, poi di Baroni. In campo contro la Salernitana per il forfait dei compagni nel novembre 2023, Gila non ha più lasciato il posto. Le ha giocate tutte, crescendo a vista d'occhio e trasformandosi in perno di una difesa ora solidissima. Problemi fisici a inizio stagione gli hanno fatto perdere l'intero ritiro e le prime tre di A. Poi è tornato come nulla fosse. Solita 'garra', lucidità e una tecnica sempre più fine. Gli occhi delle big sono già su di lui. "Ascolterò e valuterò tutto, ma in questo momento sono felice alla Lazio". I tifosi vorrebbero che quest'istante duri per sempre. VOTO 8

HYSAJ Elseid: Salviamo l'orgoglio - Un incedere travolgente di prestazioni negative hanno segnato il 2024 del terzino albanese; l'amara esclusione dalla lista del campionato è solo l'apice del processo di involuzione che Elseid Hysaj ha subito nell'ultimo periodo. Unica nota positiva la prestazione eccellente fornita nella gara di coppa Italia contro il Napoli, in cui ha dimostrato di essere un uomo su cui poter contare: una piccola rivincita in un anno di grandi sconfitte. VOTO 5.5

LAZZARI Manuel: Montagna russa - Un 2024 di alti e assi quello del terzino biancoceleste. Dopo aver sofferto e interiorizzato i dogmi tattici di Sarri, Lazzari ha vissuto una stagione complicata. L’arrivo di Tudor l’ha reso protagonista, ma qualcosa non ha funzionato. Baroni l’ha rivitalizzato, l’ex SPAL sembra funzionale alla sua proposta di gioco. Ma persistono delle problematiche, come infortuni e incertezze difensive. Un continuo saliscendi, se non una montagna russa fatta di adrenaliniche discese e lente risalite. VOTO 6

MARUSIC Adam: Mattatore delle feste - Il 2024 ha dimostrato la sua capacità di adattamento: tre ruoli con tre allenatori diversi. Il terzino non si è solamente riscoperto affidabile (due match saltati) ma anche e soprattutto autore di gol pesanti, entrambi sotto le festività. La prima ha deciso la vittoria contro la Juventus all’Olimpico il giorno prima di Pasqua, mentre la seconda la partita contro il Lecce a tre giorni da Natale, con entrambi i gol arrivati negli ultimi minuti di gioco. VOTO 6.5

NUNO TAVARES Albertino Varela: Alta velocità - Ricordate la scena di "Un ragazzo di campagna" in cui Renato Pozzetto e i suoi compaesani si appostano per ammirare il passaggio di un treno che per loro funge da spettacolo settimanale? Ecco, è un po' come chi oggi va a vedere la Lazio e a sinistra vede sfrecciare questo portoghese che solca la fascia, ara gli avversari e sforna assist. Otto in campionato, nessuno come lui. Per distacco il miglior acquisto della Serie A nel rapporto qualità-prezzo. VOTO 7.5

PATRICIO Gabarrón Gil: Grinta e spirito laziale - Sarri, Tudor e Baroni: nonostante i tre cambi in panchina è sempre una certezza. Quest’anno rimedia anche la fascia da vice capitano e aiuta la squadra a subire meno gol. Segna due reti nella passata stagione con Empoli e Frosinone, una contro il Como con Baroni. Lo scorso anno a seguito degli infortuni ha perso 9 partite ma ciò non l’ha scalfito, anzi è diventato un perno centrale. Anche quest’anno l’ha tormentato qualche problema fisico ma ha sempre guidato la difesa con autorità e grande senso di appartenenza. VOTO 6

PELLEGRINI Luca: Rinascita - Richiesta da Sarri la sua conferma, ma nella seconda parte di stagione, come nella prima, trova poco spazio. Arriva Tudor, ma la situazione non cambia. Poi, con Baroni, la svolta. Non parte avanti nelle gerarchie, ma è consapevole del suo potenziale e della possibilità di avere un ruolo più centrale nel progetto. In Europa League si esalta e mostra le sue qualità, tecniche e fisiche. La determinazione e la grinta poi, non mancano mai. Chissà se il 2025 possa essere, finalmente, il suo anno. VOTO 6.5

ROMAGNOLI Alessio: Senatore e tifoso – Se la Lazio ha chiuso il campionato con 21 clean sheet è anche merito suo. È stato leader della retroguardia biancoceleste che ha sfruttato gli errori avversari per chiudere con uno splendido secondo posto. Prestazioni importanti con Casale e Patric al suo fianco ad aiutare Provedel, ma soprattutto l’atteggiamento da senatore e da tifoso in campo. L’inizio della nuova stagione è stato di livello leggermente inferiore, ma Alessio ha risposto presente finché il polpaccio non gli ha fatto alzare bandiera bianca saltando l’ultimo mese di fatiche dell’anno. Rimpianto di un anno buono insieme a un altro nella partita con la Roma. Chissà quante volte avrà rivisto la parata di Rui Patricio nel derby di novembre che ha evitato che il 13 entrasse nel tabellino dei marcatori della stracittadina. VOTO 7

CENTROCAMPISTI

CASTROVILLI Gaetano: Scommessa persa – La Lazio ci aveva creduto dal primo giorno, Baroni era convinto che Castrovilli potesse dare una grande mano con gamba e qualità in mezzo al campo. Lo scarso impiego però, e l'ennesimo infortunio, hanno frenato il suo impatto finendo tra i cedibili. Solo 129'minuti in Serie A, 17' in Coppa Italia. Non figura nemmeno nella lista dell'Europa League, in campionato parte titolare solo con la Fiorentina. In un ruolo dispendioso, prova a ingranare ma non riesce a mettersi in luce. Tante perplessità. VOTO SV

CATALDI Danilo: Capitano mancato - Titolare per Sarri, meno per Tudor, con il rendimento della Lazio che sembrava dipendere dalla sua presenza. Nei primi sei mesi del 2024 ha indossato anche la fascia di capitano per tre volte, di cui due coincise con vittorie pesanti contro Juve e Roma in Coppa Italia. Sembrava destinato alla fascia anche in questa stagione, ma gli è stato preferito Zaccagni e la sua avventura biancoceleste è terminata inaspettatamente l’ultimo giorno di calciomercato. VOTO 6

DELE-BASHIRU Fisayo: In costruzione - Oggetto misterioso del mercato estivo della Lazio. Arriva con l'etichetta di 'trequartista', ma non lo è. Baroni ha il compito più arduo, ovvero quello di cucirgli un ruolo nel suo modulo. Per questo all'inizio ha poco spazio e gioca solo in Europa, dove piano piano inizia a mettersi in mostra. Nell'ultimo periodo ha iniziato a lanciare qualche segnale in più: se in condizione è dominante nel gioco e fisicamente devastante. Ha caratteristiche da calcio moderno e tutto il potenziale per essere una delle pietre fondanti della Lazio che verrà. VOTO 6.5

GUENDOUZI Matteo: Guerriero (per fortuna) ritrovato - Il 2024 inizia alla grande con il primo successo nel derby della Capitale. Nonostante il suo rendimento sia sempre tra i migliori, con le dimissioni di Sarri e l'arrivo di Tudor cala la notte sull'esperienza biancoceleste di Matteo. Tutto sembra portare all'addio direzione Premier, invece l'arrivo di Baroni fa saltare il banco. Guendouzi diventa un pilastro della nuova Lazio e riconquista la maglia da titolare della Francia. Nella nuova stagione veste i panni del leader emotivo. Un guerriero, ritrovato. VOTO 8

KAMADA Daichi: Harakiri - Era arrivato per sostituire la partenza di Milinkovic-Savic e forse basta questo per capire le ragioni del fallimento o, per lo meno, delle tante, troppe difficoltà. Sotto la guida di Sarri parte subito titolare, a Napoli si sblocca segnando la prima rete in biancoceleste, poi pian piano perde la fiducia del tecnico e crolla nelle gerarchie. Sotto la gestione Tudor torna a essere centrale nel progetto, tanto che la Lazio gli offre il rinnovo, ma lui preferisce la Premier, pazienza. VOTO 5.5

LUIS ALBERTO Romero Alconchel: Triste solitario y final - Un addio mesto e polemico, in sei mesi fatti di accuse (sempre respinte) post-addio di Sarri e di un feeling mai nato con Tudor. Luis è spento, triste e il rendimento ne risente. L'ultima parentesi laziale è un lento trascinarsi prima della separazione. Luis Alberto lascia dopo 307 presenze e 52 gol, ma anche qualche scivolone evitabile. Però un Mago non può certo scadere nella banalità e lui banale - soprattutto in campo - non lo è mai stato. VOTO 5.5

ROVELLA Nicolò: Dove son nascoste le bombole? - Quella resistenza non può essere umana: corre per quattro, contrasta per otto, è uno solo e ora vale il doppio rispetto al prezzo d'acquisto dalla Juventus. Via, via, la pubalgia. Colonna di oggi e domani, s'è preso pure l'incarico di rappresentare in campo lo spirito dei tifosi. Gli riesce alla grande con il suo modo di giocare: non si risparmia mai, spende tutto ciò che ha in corpo. Centrocampista edizione limitata, anche per la Nazionale. VOTO 7,5 

VECINO Matìas: Usato garantito - Non importa se gioca da titolare o da subentrato, quando il mister chiama la risposta è sempre e solo una: presente! Era una certezza per Sarri e lo è anche per Baroni, oltre che per i suoi compagni. Con lui in campo ci si sente sempre sicuri. La sfortuna gli ha giocato brutti scherzi, gli infortuni lo hanno messo a dura prova come anche adesso. Troppo frequenti soprattutto negli ultimi mesi del 2024. Si spera che il nuovo anno sia più fortunato dato che la sua presenza, soprattutto quando parte dalla panchina, è più che preziosa. VOTO 7

ATTACCANTI

CASTELLANOS Valentin: 'Taty Mask' seconda edizione - L'inizio in biancoceleste è stato per lui tutt'altro che facile ma, del resto, con davanti un giocatore come Ciro Immobile sarebbe stato difficile per chiunque. Questa nuova stagione ha invece ha messo in mostra tutte le sue qualità: oltre ai gol, 7, il Taty è diventato una pedina fondamentale per Baroni e per il reparto d'attacco per il quale fa un lavoro strepitoso condito sempre da quella 'Garra' che gli scorre nelle vene. VOTO 7

DIA Boulaye: L’ago della bilancia - Quando Dia è in serata in campo si sente. Funzionava così anche a Salerno, prima che i rapporti si complicassero. I primi sei mesi del 2024 del senegalese non sono giudicabili, i restanti in maglia biancoceleste invece sì. L’impatto a Roma è stato devastante, poi un lieve calo. Boulaye è troppo importante per questa Lazio e dalle sue prestazioni passerà gran parte della stagione. Si sacrifica, lega centrocampo e attacco, vede la porta e i compagni. Ma non abbiamo ancora visto niente. VOTO 6.5

FELIPE ANDERSON Pereira Gomes: Saudade - Nostalgia canaglia, se oggi Felipe Anderson fosse ancora alla Lazio sai che divertimento con Baroni!? Non che nell'ultimo anno non abbia fatto divertire, ma tra la sua discontinuità e un cammino difficile della Lazio i tifosi se lo sono potuto godere poco o meno di quanto potessero sperare. Fino a giugno gioca 33 partite, non ne salta neanche una, segna 5 gol e serve 7 assist. Sono gli ultimi numeri, prima del secondo addio: la patria chiama e lui vuole tornare a casa. VOTO 6.5

IMMOBILE Ciro: "Il re deposto" - L'anno dell'addio. Impronosticabile pensare che se ne andasse: al contrario, in estate, ha scelto il Besiktas, lasciando la Lazio. Sarri, Tudor, gli infortuni e gol col contagocce - tre reti in Serie A e una in Champions League da gennaio a maggio. Immobile aveva compreso che l'amore dei tifosi si basava, ormai, sul suo essere entrato nella storia piuttosto che sulla voglia di farla ancora. Così, la cessione. Record, una valanga di gol e un posto privilegiato tra i 'mostri sacri': Ciro sarà sempre Ciro ma, forse, quella scelta tanto discussa quanto non approvata, è stata quella giusta. L'unico rimpianto è non averlo celebrato prima dell'addio, per lui non aver salutato un popolo che l'ha reso re. Il rendimento nel 2024 è da 4, ma per la storia della Lazio è sempre da 10. VOTO 6

ISAKSEN Gustav: Lampadina - Il suo 2024 parte benissimo con il rigore guadagnato in Champions League contro il Bayern Monaco. Poi con l'esonero di Sarri e l'arrivo di Tudor si spegne e sparisce. In estate le voci sull'addio lo perseguitano, con Baroni è chiamato alla definitiva consacrazione. A piccoli passi ci sta riuscendo: è sempre titolare largo a destra, dove preferisce stare, e quando si accende la Lazio ha un'arma in più a piede invertito. Negli occhi di tutti c'è ancora l'arcobaleno disegnato contro il Napoli, la sua notte più bella. Nel nuovo anno l'obiettivo è fare sempre meglio. VOTO 6.5

NOSLIN Tijjani: Provaci ancora TJ - Ora esplode, adesso sì, anzi no. Sarà per la prossima volta. Chi più, chi meno lo avrà pensato in questi mesi vedendolo scorrazzare in campo in cerca di gloria e di un ruolo preciso (qualcuno lo ha capito?). Eppure gli dei del calcio gli avrebbero anche concesso tutto quel che serve per poter essere decisivo in questa Lazio: gamba, buona tecnica, dribbling. L'anno scorso a Verona ha anche sfoggiato qualche bella cannonata dalla distanza (chiedere a Maignan). Dopo la goffa espulsione alla prima in Europa League, un paio di fiammate in campionato, e poi finalmente la notte da mattatore in Coppa Italia con il Napoli. L'infortunio alla caviglia lo sta trattenendo ai box proprio sul più bello. Il futuro è ancora tutto da scrivere, il tempo è dalla sua parte. Ma, caro TJ, ti supplichiamo: non illuderci ancora! VOTO 6

PEDRO Eliezer Rodríguez Ledesma: Semplicemente GOAT – Finito a chi? Un avvio di 2024 difficile che gli costa il 9 in pagella, ma lo spagnolo ha reinserito la marcia giusta già dall’arrivo di Tudor. Con Baroni, però, il numero 9 ha messo il turbo. Reti, passaggi illuminanti a ripetizione e prestazioni da autentico campione dimostrando che l’età è solo un numero. A 37anni e mezzo Pedro è il trascinatore della squadra di giovani ristrutturata in estate. Sette gol e quattro assist sono statistiche impressionanti con le gemme in Europa League come quelle con Nizza e Ajax che sono ancora negli occhi dei tifosi biancocelesti. Una sola domanda: come possiamo clonarlo? VOTO 8

TCHAOUNA, Loum: Può dare di più - Per analizzare la prima parte di stagione di Tchouna partiamo dai numeri: 20 le presenze a referto, due gol e un assist. Ma non tutto si può capire dalle statistiche e questo è il caso del talentino under 21 francese. Arrivato a Roma con aspettative da titolare, è stato spesso scalzato da Isaksen e sembra non aver dimostrato ancora il suo vero potenziale. Ha mezzi tecnici e fisici enormi, deve capire come poterli mettere al servizio di se stesso e della squadra. VOTO 5.5

ZACCAGNI Mattia: Fascia da sfrontato - Vince lui le elezioni estive e diventa nuovo capitano, sponsorizzato da tecnico e società visto il rinnovo che sa di fiducia nel nuovo progetto, a differenza degli altri volati via. Sono eredità pesanti: quella di Immobile, appunto, in più la numero 10 lasciata da Luis Alberto. Il suo 2024 è variegato con proiezione del grafico all'insù: in apertura segna nel derby di Coppa Italia (da infortunato), poi si ferma e quando torna trova Tudor che vuole trasformarlo in un esterno a tutta fascia. Quella che in estate, stretta intorno al braccio, lo responsabilizza rispetto al passato: adesso è più concreto, più leader. Tra una stagione e l'altra il gol da urlo in Nazionale contro la Croazia: fosse stato di un'altra squadra... VOTO 7 

Alla realizzazione del Pagellone 2024 hanno collaborato, in ordine alfabetico: Martina Barnabei, Riccardo Bindi, Mirko Borghesi, Elena Bravetti, Andrea Castellano, Saverio Cucina, Niccolò Di Leo, Marco Ercole, Ludovica Lamboglia, Simone Locusta, Antoniomaria Pietoso, Jessica Reatini, Daniele Rocca, Carlo Roscito, Lavinia Saccardo, Chiara Scatena, Alessandro Vittori e il nostro direttore Alessandro Zappulla.

DA TUTTA LA REDAZIONE, BUON 2025 A TUTTI VOI!