Lazio e Stella di David: l'adesivo romanista e il solito doppiopesismo

17.02.2025 13:20 di  Redazione1 Lalaziosiamonoi   vedi letture
Lazio e Stella di David: l'adesivo romanista e il solito doppiopesismo

Nella società dei luoghi comuni e degli stereotipi accade che temi seri ed essenziali, come il razzismo e l'antisemitismo diventino bandiere da sventolare solo quando fa più comodo, solo se c'è da stigmatizzare una parte, la parte meno forte mediaticamente, quella che fa più rumore perché etichettata ormai come "razzista, fascista, antisemita". Nella società degli stereotipi e della poca voglia di affrontare temi importanti con coraggio e serietà allora accade che a Parma, durante la sfida tra i padroni di casa e la Roma, nel settore giallorosso, appaiano adesivi che raffigurano la stella di David e lo stemma della Lazio e la scritta "peggior nemico".

L'associazione tra il simbolo di Israele e quello della Società Sportiva Lazio in chiave spregiativa e poi una frase inequivocabile. Ora non serve ricordare quale fu la reazione mediatica quando all'Olimpico, dopo una partita dei biancocelesti, furono attaccati adesivi con la foto di Anna Frank con la maglia della Roma. Una reazione forte, decisa, che coinvolse non solo giornali e televisioni, ma anche tutte le Istituzioni. Giustamente allora il gesto venne condannato. Dalla fine di Parma-Roma, però, sono passate quasi 24 ore e rispetto a quanto visto al Tardini non si è letto e sentito nulla. Un silenzio inquietante, ma anche esplicativo rispetto all'atteggiamento che troppi tengono rispetto a temi come il razzismo e all'antisemitismo.

Un'ipocrisia manifesta e imbarazzate che condanna senza appello coloro i quali escono da salotti e redazioni solo quando c'è da fustigare pubblicamente il laziale cattivo e fascista. Le loro parole, non da oggi, ma da oggi ancor di più, sappiamo contare come un sasso in un pugno di diamanti. Niente. Del resto quale valore si può dare alle parole di persone insincere, ipocrite e false? Le stesse persone che non hanno detto nulla quando in curva sud apparivano bandiere con croci celtiche mimetizzate o con motti inequivocabili come "Roma Marcia Ancora" o "Giovinezza" e che se la curva fosse stata l'altra si sarebbero stracciate le vesti in pubblica piazza. L'atteggiamento da "due pesi e due misure" svaluta la battaglia al razzismo e all'antisemitismo, anzi incentiva comportamenti beceri e anacronistici. Ma per capirlo servirebbe andare oltre il tifo calcistico.