Sampdoria, Garrone fa mea culpa: "Vendere a Ferrero un errore. Ora o Barnaba o la Serie D"

"La cessione del club a Massimo Ferrero fu un errore". Edoardo Garrone fa mea culpa per la questione societaria in cui si trova attualmente la Sampdoria. Il club blucerchiato è senza proprietà e rischia il fallimento. L'ex proprietario a Telenord ha spiegato le scelte fatte: "Mi ritrovai tra l'incudine della tenuta della mia famiglia e il martello delle reazioni della piazza: dovetti scegliere l'incudine. Ma commisi un ulteriore sbaglio, compiendo un atto di eccessiva fiducia verso chi mi propose questa soluzion. Può sembrare strano, ma Ferrero è peggiorato rispetto a come si era proposto inizialmente: il calcio può dare alla testa. Monitoravo i primi bilanci e vedevo che le cose andavano bene, al di là delle crescenti esibizioni quantomeno pittoresche del personaggio. Vialli e gli americani? Per questo in piazza tra i tifosi affermai che la Sampdoria era un bene contendibile e che se Ferrero non avesse venduto allora sarebbe stato un pazzo... Pronunciai anche un'altra frase, è vero: farò quanto in mio potere, qualora un domani ce ne fosse bisogno, per non farla fallire. Che è diverso dal dire sinché ci sarò io non fallirà".
RISCHIO FALLIMENTO - Al momento l'unico che potrebbe salvare la Doria è Alessandro Barnaba che guida il fondo Merlyn Partners. Il proprietario del Lille sta lavorando per trovare una soluzione. Garrone ha dato la sua benedizione, anche se la situazione è complicata: "A chi grossolanamente sostiene che debba farlo io dando i soldi a Ferrero sfugge il fatto che la legge non consente di compiere investimenti in perdita. E la Samp lo è. Non solo noi, ma nessuno potrà mai effettuare un'operazione del genere, al di fuori delle norme. Per questo se il piano Barnaba non andrà a buon fine, alla Sampdoria non resteranno che il fallimento e la serie D".