Muzzi: "Baroni, la Lazio e quella frase di Bruno Conti. Tra Taty e Dia scelgo..."

22.08.2024 10:15 di  Edoardo Zeno  Twitter:    vedi letture
Muzzi: "Baroni, la Lazio e quella frase di Bruno Conti. Tra Taty e Dia scelgo..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Roberto Muzzi fa il punto in casa Lazio. Dalla nuova era targata Baroni ai migliori attaccanti della storia biancoceleste, l'attuale coordinatore della Primavera e dell'Under 18 Cagliari ha parlato così ai microfoni di Radio Laziale: "La Lazio mi piace, ha giocatori con fame e gamba che rispecchiano la lazialità e questo mi fa piacere. La Lazio darà fastidio a parecchie squadre. È una squadra quadrata e riparte con gamba. Taty o Dia? A me piace Dia perché è un attaccante veloce, strutturato, vede la porta e ha tecnica. Se si trova bene nell’ambiente giusto può far bene. Può fare tranquillamente il titolare e sorpassare Castellanos".

Muzzi, nonostante il suo passato alla Roma da calciatore e da allenatore del settore giovanile, non ha mai nascosto la sua fede biancoceleste: "Sono stato sempre diretto e rispettoso della maglia con cui giocavo e che rappresentavo. Per Cagliari e Roma ho dato tutto e li ho sempre rispettati, ho sempre sudato la maglia e loro mi hanno sempre rispettato. Per rispetto a Trigoria mi avevano chiesto di levarmi l’aquila al collo. Io quando uscivo mi rimettevo subito la collana. A 17 anni fui chiamato per allenarmi in prima squadra e mi dimenticai di togliere la collana per l'emozione. Nello spogliatoio il primo che ho visto è stato Bruno Conti e dietro Nella. Mi ha subito bloccato e mi ha detto: 'Prima di entra' levate quel pollo che hai al collo'".

Baroni e De Rossi? "È il lavoro che fa la differenza. Sono due allenatori giovani, fanno parte della nuova generazione, con idee nuove. Per me sono due ottime scelte. Era un cambiamento giusto. Daniele è giovane e ha tanto da dare, Baroni lo stesso. Ha fatto un miracolo a Verona e si è meritato la grande occasione".

La migliore coppia di attaccanti della Lazio nella storia? “Per me Giordano-Signori. Beppe era un giocatore straordinario, attaccava la profondità, legava il gioco, batteva rigori e punizioni, apriva spazi, sapeva fare tutto. Quando aveva palla Signori sapevi che poteva succedere qualcosa. Giordano era il mio idolo da bambino. Attaccante con corsa tecnica forza gol. Mi sarebbe piaciuto tantissimo giocare con lui. Lui veniva incontro e io andavo dentro".

Top 5 attaccanti della storia della Lazio? "Chinaglia, Giordano, Signori, Klose, Boksic. Per Ciro parla la storia, ma come caratteristiche per me non sta nei primi 5 degli attaccanti nella storia. Come caratteristiche mi piacciono più i cinque che ho elencato. Se li prendi e li metti nel calcio di oggi forse fanno 30 gol all’anno".

La tua nuova veste al Cagliari... "Mi piace molto perché ho a che fare con i giovani. Mi piace poterli portare in prima squadra e scoprire giovani talenti per la Nazionale. Matteo Prati? È un Pirlo. Le sue caratteristiche sono quelle. Ha una tecnica e una visione di gioco impressionante. Vede le cose prima degli altri e farà una grandissima carriera. Me lo aspetto in un grandissimo club, ma il Cagliari se lo deve tenere stretto".