Lazio ad Auronzo | Duro botta e risposta tra il sindaco e Lacché: le parole

22.07.2024 06:35 di  Alessandro Vittori   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio ad Auronzo | Duro botta e risposta tra il sindaco e Lacché: le parole

Nei giorni scorsi sulle frequenze di Radio Cortina è andato in scena un botta e risposta tra il sindaco di Auronzo di Cadore Dario Vecellio Galeno e l'amministratore unico della Media Sport Event, società organizzatrice del ritiro della Lazio, Gianni Lacché. Sul piatto le possibilità di continuare ad ammirare la squadra biancoceleste sotto le Tre Cime di Lavaredo anche la prossima estate e le controversie emerse durante la spedizione in corso di svolgimento.

Le parole del sindaco: "Quest'anno non si sono realizzate le cose che ci eravamo prefissati di mettere in campo, a chi competevano alcune cose, a chi altre. Il Comune ha fatto tutto il suo, è andato anche oltre e quindi quello che era il mandato biennale, che  abbiamo conferito all'azienda che si occupa del ritiro, non ha realizzato il suo scopo. Quindi lo dico, per quanto riguarda questa amministrazione, la Lazio non verrà più ad Auronzo. Bisogna anche avere il coraggio di dire queste cose, è inutile tirarla tanto. Stiamo anche valutando nuove strade perché abbiamo un campo sportivo che è un'eccellenza, il terreno di gioco è bello, ci sono tutte le cose per andare a cercare anche altri. Anche perché costa, anche oggi stiamo spendendo 40 mila euro, domani altri 40 mila, ieri 40 mila, questo tanta gente ancora non l'ha capito. Alcuni sì, altri non lo vogliono intendere. Ogni giorno il ritiro ci costa 40 mila euro e si fermano tutte le attività che il Comune dovrebbe mandare avanti, quindi le manutenzioni, gli interventi ambientali, le strisce pedonali, di fatto sacrifichiamo due mesi di lavori degli operai del Comune per fare 12 giorni di ritiro. Per questo dico che i tempi sono maturi per dire che il Comune deve fare il Comune, però valutiamo altre strade se ci sono".

La risposta di Lacché: "Mi fa piacere dare la mia versione dei fatti e sarebbe anche bello potersi confrontare con il sindaco Dario Vecellio Galeno. Io sono disponibile fino al 22 luglio. Io ho un regolare mandato firmato dal sindaco per portare la Lazio ad Auronzo nell'anno 2024 e nell'anno 2025, non so quindi come lui possa dire che questo sia l'ultimo anno. Per quanto riguarda i costi che ha citato sono a me sconosciuti perché abbiamo ricevuto tra hotel, il lavoro della mia società e quello che dobbiamo dare alla Lazio un importo ivato di circa 310.000 euro. Tutti gli altri servizisono stati pagati da me, ad eccezione della frutta e dell'acqua al campo, che possono essere 1.500 euro, e delle pulizie che vengono fatte negli spogliatoi del centro sportivo, che non credo possano superare i 5.000 euro, oltre al pullman che porta la Lazio da Venezia ad Auronzo e da Auronzo a Venezia. Tutte le altre spese inerenti alla tribuna, ai bagni chimici, al piano di sicurezza, perché quest'anno il Comune si è defilato e l'organizzatore di tutto è Giovanni Lacché della Media Sport Event Group, quindi mi sono dovuto sobbarcare oneri e impegni che fino all'anno scorso non erano di mia competenza, ma pur di fare questo ritiro perché vogliamo bene aalla città di Auronzo, a tutta la Val d'Ansiei e tutto il Cadore, mi sono prodigato per poter fare tutto questo. Rimango quindi basito di quello che mi è stato riferito".

Lacché ha aggiunto: "Le cifre per le tribune sono state pagate anticipatamente dalla mia società, inoltre ho pagato i campi chimici che stanno nello Zandegiacomo e ahimé pure il piano di sicurezza che non conoscevo e ho dovuto sostenere delle spese per il geometra che redige tutto quanto e per un avvocato che ha controllato che tutto questo fosse regolare. Il sindaco se vuole fare un confronto pubblico per far vedere alla popolazione chi mente o chi dice la verità sono disponibile. La Lazio ama Auronzo di Cadore, ma se non ci vogliono non stiamo qui a dispetto dei santi. Ho portato al sindaco una relazione fatta da uno studio importante di Roma che dice che negli ultimi 15 anni, perché il sedicesimo e il diciassettesimo non sono contemplati, i tifosi e tutto l'indotto hanno portato oltre 56 milioni di euro ad Auronzo e nel Cadore. Rimango perplesso, perché credo che siamo una delle società più importanti d'Italia, portiamo tantissimi tifosi, tantissimi tifosi amano Auronzo di Cadore perché il posto è bellissimo, la cittadinanza è froamata da persone squisiti, ci siamo subito integrati con loro".

Ancora Lacché: "La problematica si chiama Dario Vecellio Galeno. Negli anni passati lui era l'assessore al bilancio nella giunta di Daniela Larese e noi siamo stati cinque anni in ritiro con quella amministrazione, e anche in quella circostanza l'assessore al bilancio faceva mille problematiche, solo che in quel caso c'era un sindaco molto disponibile e una persona come Aldo Corte Metto che a quei tempi era un uomo del consorzio che si occupava del ritiro. Se il sindaco non ci vuole, cosa detta a me personalmente, allora perché mi ha dato un mandato biennale? Lui mi ha risposto di aver sbagliato. Io non so cosa posso dirle in merito, ma è stato un continuo mettere il bastone tra le ruote. Il problema dell'albergo non era per il sindaco, ma eventualmente per la mia società. Nel mandato a me conferito, che sono disposto a far vedere in qualsiasi momento, c'era solamente scritto che dovevo assicurare e portare la Lazio ad Auronzo. A novembre 2023 siamo venuti a conoscenza, dopo aver firmato il mandato il 28 agosto 2023, che l'hotel non aveva i requisiti idonei per potere essere aperto, non per la vendita ma per la scadenza della licenza anti-incendio. Ci siamo rivolti al sindaco e lui ha tergiversato, non dandoci risposta. Nel frattempo mi sono messo alla ricerca di una soluzione e non è stata una cosa semplice. L'attuale gestione dell'hotel ha creduto in me, ha creduto nella nostra società e ha fatto investimenti, così a marzo 2024 ha iniziato a colloquiare con il curatore fallimentare, la dottoressa Costantini, per poter prendere in gestione l'hotel. Il sindaco nel frattempo aveva mandato lettere in cui diceva che eravamo inadempienti contrattualmente, cosa falsa perché non eravamo inadempienti in quanto avevamo scritto tramite pec che la Lazio sarebbe venuta ad Auronzo nei tempi pattuiti, oppure scriveva che eravamo inadempienti perché non avevamo indicato un hotel, ma nel mandato non era previsto. Nel mese di aprile 2024 il sindaco mi ha chiamato e mi ha detto di fare un comunicato congiunto in cui dicevamo che c'erano state problematiche che poi abbiamo superato per fare bene il ritiro, e io con molto umiltà ho risposto di lasciare da parte le polemiche e di lavorare per fare il ritiro nel migliore dei modi".

Lacché ha precisato le cifre: "Nella determina del Comune sono idicati 139.990 euro più iva che non sono i soldi che prendo io, ma quelli che da 15 anni una parte diamo alla Lazio, non voglio rivelare la cifra esatta perché non è carino, e con la differenza copriamo altre spese inerenti al ritiro. La mia società avrà un ritorno, come è sempre stato, dalle partite disputate durante il ritiro. L'altro importo è di 139.990 euro più iva al 10%, ancora da pagare, sono destinati all'hotel che ospita la Lazio in questi 12 giorni di ritiro. C'è anche un disciplinare che è stato richiesto dal sindaco Dario Vecellio Galeno e c'è scritto quali sono i compiti della mia società, visto che mi ha fatto diventare l'organizzatore e già questo è assurdo perché non è mai successo che in un ritiro fossi io l'organizzatore di cose che non sono di mia proprietà. Faccio un esempio, il centro sportivo è del Comune e domenica prima della partita Lazio - Auronzo il delegato alla sicurezza pubblica mi ha chiesto le chiavi del centro perché dovevano bonificare l'area del campo e gli ho risposto che non avevo le chiavi. Non c'era nessuno del Comune e senza le chiavi non si sarebbe giocata la partita. Dopo aver fatto scrivere dal mio avvocato, aver fatto telefonate a tutti quanti, all'ora del pranzo si è presentato un assessore che è andato a comprare una catena con un lucchetto per darmela e far chiudere la porta d'ingresso del centro sportivo. Non è finita, perché quando è venuta l'ambulanza, pagata dalla mia società e posso portare tutti i documenti, c'era un problema perché la porta d'ingresso al campo doveva essere aperta e non c'erano le chiavi. Abbiamo richiamato il Comune che non ci ha risposto, abbiamo chiamato tutti altrimenti il delegato alla sicurezza non faceva svolgere la partita e noi ci chiedevamo come fosse possibile che non ci fosse un custode. La verità è che ci stanno boicottando. Poi è uscita fuori la chiave, che mi è stato detto fosse in possesso del manutentore del campo, ma non funziona così, quando si fanno partite a livello professionistico ci deve essere un custode e qualcuno del Comune presente nell'area di proprietà comunale. Nel disciplinare c'è scritto che deve essere presente sempre la polizia municipale per il deflusso dei tifosi. Noi domenica scorsa non avevamo nemmeno un vigile presente. Abbiamo mandato una lettera ufficiale al Comune dove abbiamo scritto le varie mancanze che ci sono state".

La conclusione di Lacché: "Per me non c'è problema a fare un confronto entro il 21, visto che il 22 torno a Roma. La mia richiesta di un confronto pubblico davanti alla cittadinanza è sempre caduta nel vuoto. Non riesco a capire, in virtù del mandato conferitomi dallo stesso sindaco Dario Vecellio Galeno, come faccia a dire che questo è l'ultimo anno della Lazio ad Auronzo. Apro una parentesi, la Lazio è arrivata ad Auronzo, si è presentata quasi ad arrivo completato una persona del Comune. Dal giorno 11 luglio che siamo qui, non abbiamo visto nessuno né al campo, né a salutare mister Baroni o i giocatori. Siamo degli estranei. Le bandiere le ha comprate la mia società, abbiamo chiesto dove fossero le vecchie bandiere e il Comune ci ha detto che erano state consegnate, ma il paese era vuoto di bandiere della Lazio. Gliene potrei dire altre di cose, ma non voglio passare per vittima. Anzi un'ultima cosa. La settimana scorsa è venuto il prefetto di Belluno con altre autorità importanti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Sono stati invitati da noi a una cena all'hotel Auronzo nel momento del primo incontro, in call, e naturalmente era stato invitato anche il sindaco come ospite ben gradito. Il prefetto è venuto, le autorità della Guardia di Finanza sono venute, i Carabinieri sono venuti, mancava soltanto una persona".