Lazio, Acerbis: "Il calcio è cambiato, non c'è più la pressione dei tifosi"

Le differenze tra il calcio di oggi e quello degli anni 80. Antonio Elia Acerbis, centrocampista della Lazio dal 1986 al 1989, è intervenuto ai microfoni di RadioSei per raccontare il calcio nei tempi del Covid e per ricordare i momenti vissuti in maglia biancoceleste: "Da quando c’è il coronavirus faccio fatica a vedere le partite. Senza tifosi mi sembrano degli allenamenti. Prima della pandemia le guardavo, certo. Con i social, Internet e televisioni, il calcio è cambiato. Anche in campo è cambiato qualcosa. È uno sport strutturato, si allena molto la forza e la velocità. Il pressing ai miei tempi non esisteva e quindi sembrava un gioco più lento. Il mio idolo da ragazzo? Re Cecconi. La partita più bella con la Lazio? Ricordo con piacere la salvezza ottenuta con lo spareggio a Napoli e anche la partita con il Vicenza che ci portò agli spareggi. Il gol di Fiorini fu una liberazione per noi e per tutti i tifosi allo stadio. Ero molto legato ai miei compagni specialmente Massimo Piscedda e Giuliano Fiorini. Fattore tifosi? Ai miei tempi si giocava solo per i tifosi, sono loro la vera essenza del calcio. In questo periodo se sei forte vinci facile. Non c’è la pressione del pubblico".