Guerra Ucraina, Lucescu: "Lo sport non doveva essere coinvolto nelle sanzioni"
Come milioni di profughi anche l'allenatore della Dinamo Kiev, ed ex Shakhtar Donetsk, Mircea Lucescu è stato costretto a scappare dall'Ucraina. Il tecnico, intervenuto ai microfoni di Radio anch'io sport ha detto la sua su quanto sta accadendo: "Ho vissuto la guerra del 2014, quando dovemmo abbandonare Donetsk e da allora non siamo più tornati, due anni a Kiev giocando dappertutto, ma mai a casa nostra. Pensavo che fosse finita così, invece adesso questo... Dopo la notte dell'attacco russo siamo rimasti a Kiev tre giorni. Poi, con l'aiuto della Uefa e della federazione moldava, tutti gli stranieri delle varie squadre in Ucraina sono andati via, in Romania e poi nei rispettivi paesi. Io ora sono a Bucarest, da dove cerchiamo di aiutare più gente possibile".
"Per me lo sport deve unire e non doveva essere coinvolto, è come la cultura, qualcosa che dovrebbe rimane fuori dai conflitti. Mai avrei pensato che sarebbe successa una cosa del genere, ucraini e russi hanno vissuto insieme come fratelli. Ora il problema è tutto politico, non so come andrà a finire perché gli ucraini sono gente fiera. La guerra durerà a lungo e non ci saranno vincitori. Non si doveva arrivare a questo punto".