Caso scommesse, Fagioli e le minacce degli esattori: "Se non paghi..."

Un vero e proprio incubo quello nel quale era finito Nicolò Fagioli. Il regista, allora alla Juventus, oggi alla Fiorentina, si era "consegnato" ai creditori a causa della ludopatia di cui era vittima. Cifre considerevoli da puntare su vari eventi sportive e non sempre la capacità di rientrare delle spese, per questo i creditori erano arrivati a minacciare pesantemente il giocatore. Lo racconta "La Repubblica" che evidenzia anche delle chat tra Fagioli e alcuni personaggi coinvolti nell'inchiesta legata alle scommesse illegali che coinvolge diversi calciatori di Serie A, ma non solo, perché il quotidiano sottolinea come siano coinvolti anche cantanti. La Repubblica cita un documento della Polizia nel quale è evidente che Fagioli "era esposto con l'organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro". Una somma di denaro che aveva scatenato le ire di alcuni degli esattori, a partire da Nelly che minaccia il giocatore ex Juve: "Fagioli, quanto è vero, lo giuro sui miei bambini che mercoledì se non ho i miei soldi vengo a Torino e te faccio smettere di giocare". E poi Ludwig che di professione fa il dj e il trapper e sarebbe un amico di Fagioli: "Non fare il furbo: c'ho gli screen che te giochi i falli laterali" (screen che gli inquirenti non hanno mai trovato ndr).
A quel punto Fagioli prova a rispondere e a calmare le acque, ma senza grande successo: "(una cifra del genere, ndr) non la guadagno nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l'ansia della partita, ma come faccio...". Ma la risposta è negativa: "Pensi che ce possiamo fare prendere per il c... da te?", ma Fagioli prova ancora a tenere buono chi gli chiede di rientrare del debito: "Ludovico (Ludwig, ndr) non c'entra nulla, voi fate il vostro lavoro. Io rientrerò". Ma Fagioli è in crisi e si sfoga con uno dei suoi agenti: "Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco. Domani non giocherò (la partita con la Juve ndr) e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l'ha detto. Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi? Questo è un problema più grande di me". Un vero e proprio vortice dal quale Fagioli è uscito grazie all'inchiesta della Procura e poi al processo di terapia al quale si è sottoposto durante i mesi di squalifica.