ECCO MILLENOVECENTO CARD... MA NON E' LA MIA LAZIO!

Stamattina ero a Formello. Motivo? La conferenza stampa di presentazione di “Millenovecento”, la tessera del tifoso marchiata S.S. Lazio. Ha l'Aquila stampata sopra, ci sono i colori della sodalizio nato nel 1900 in Piazza della Libertà. E' destinata ai tifosi laziali ma non ha nulla del DNA dei tifosi laziali. Sono uscito dalla sala stampa con un mucchio di certezze e nessun dubbio. Alleluja, ce l'ho fatta! Ora ho davvero capito tutto, mi è tutto limpido e chiaro: siamo in Italia e la Lazio s'è comportata all'italiana o meglio – per dirla col Ministro Maroni – la Lazio s'è comportata all'italica maniera. L'ufficio marketing biancoceleste ha alacremente lavorato con aziende partner per creare un dejavù, un film già visto, una scatola vuota che avrebbe meritato ben altre attenzioni e ben altre accortezze strategiche. Questa tessera del tifoso è stata fatta in fretta e furia, alla svelta, perché l'importante era farla adesso e non capire come farla e – soprattutto – capire a cosa servirà, quali fenomeni degenerativi dovrà combattere e quali vantaggi (commerciali e di servizio) dovrà offrire. No, è stato fatto tutto al buio, alla cieca! Alla meno peggio. In sintesi, ecco 10 punti principali:
1) per i vecchi abbonati S.S. Lazio è gratis, per gli altri costa 15 euro. Validità di 5 anni, la danno dopo aver compilato e firmato il modulo, portato 3 foto-tessera ai Lazio Style o alle Poste, accettato tutte le condizioni contrattuali e superato il vaglio della black list della Questura, che dovrebbe rispondere in 10-15 giorni;
2) non è una carta che elimina il fenomeno della violenza nel calcio, perché la Lazio ha chiaramente detto che non può garantire per l'incolumità fisica del possessore, né fuori né dentro lo stadio, né in casa né in trasferta;
3) è uno strumento condiviso con Poste Italiane, Lottomatica e Mastercard e avrà i costi di gestione tipici di una carta prepagata ricaricabile al portatore;
4) non è uno strumento condiviso con la base, cioè non è un mezzo condiviso con la tifoseria, perché il marketing S.S. Lazio ha detto di non aver interpellato i tifosi laziali e di non aver fatto alcuna analisi preventiva dei loro bisogni, delle loro aspettative e delle loro richieste;
5) è una replica vera e propria replica della carta “S.S.Lazio Postepay”, lanciata da Poste Italiane nel 2009. Quindi, nulla di nuovo sotto al sole;
6) è una carta nata senza un programma fedeltà prestabilito, cioè senza un paniere di proposte e vantaggi da offrire sin da subito ai tifosi, che intanto la fanno... e poi vedranno cosa potranno farci (strano modo di vendere un prodotto, non mi comprerei mai un telefonino nuova senza sapere cosa farci!);
7) è palesemente una replica del biglietto nominativo, perché ne è inibito l'acquisto ai soggetti con DASPO in corso, proprio come si fa oggi per il biglietto nominativo. Niente di nuovo: allora a che serve?;
8) è una tessera che potrebbe subire delle modifiche contrattuali sostanziali, qualora il TAR del Lazio dovesse dichiarare incostituzionale l'art.9 della Legge 41/07 che inibisce gli stadi ai condannati in primo grado per reati da stadio (cozzando con il principio di non colpevolezza sino alla Cassazione: evviva la Costituzione!);
9) a noi giornalisti non è stato presentato il contratto di richiesta di adesione al programma laziale “Millenovecento”, quindi – nonostante la conferenza stampa - non sappiamo ancora quali sono gli articoli, i codici, le disposizioni e le condizioni contrattuali che ogni consumatore-tifoso-contraente dovrà vagliare prima di firmare il modulo;
10) il micro-chip RFID ci sarà ma – a differenza di come prescrive il Garante della Privacy dal 2005 - se lo vuoi staccare, disattivare o interrompere, la Lazio ti blocca la carta. E arrivederci e grazie!
Serve altro? Devo continuare? Uscito da Formello ho incontrato un giovane tifoso della Lazio. Mi ha chiesto di spiegargli in 10 punti la carta “Millenovecento”. L'ho fatto, proprio come l'ho scritto. Alla fine lui mi ha guardato. Con occhi socchiusi. Volete sapere cosa mi da detto? “Mi dispiace cara Lazio mia. T'ho amata, sostenuta, seguita sempre, ovunque e comunque. Ma stavolta, cara Lazio mia, stavolta... non obbedisco!