Lega Serie A, smacco per Gravina: Blandini trionfo di Lotito e De Laurentiis
L'attenzione di tutta Italia è fissa da lunedì su Roma, dove stanno entrando nel vivo le trattative per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. La Serie A invece oggi ha vissuto una giornata campale per il suo futuro a Milano, all'Hotel Sheraton (e non nella sede istituzionale di via Rosellini), dove è stato eletto il consigliere indipendente di Lega, il settimo totale. A sorpresa la votazione ha decretato il successo di Gaetano Blandini con 12 preferenze su 20, uno in più rispetto al numero necessario. L'attuale direttore generale della Siae era il nome appoggiato dal duo Lotito - De Laurentiis, poi sostenuto da Inter, Juventus, Atalanta, Fiorentina ed Hellas Verona, osteggiato invece dal fronte governativo composto da Gravina, Dal Pino, Scaroni e Cairo. Ancora più drastica la risposta alla richiesta della Figc di adeguare lo statuto della Lega ai nuovi principi informatori entro il 31 gennaio: l'ok avrebbe abbassato il quorum (dalla maggioranza dei due terzi a quella semplice) necessario nelle votazioni strategiche, quali ad esempio quelle sull’ingresso dei fondi. Perché in realtà la sostanza del contendere è sempre quella, l’ingresso dei fondi di private equity in A: proprio la fumata nera (a un passo dalla firma) nella trattativa con il fondo CVC Capital Partners in cordata con Advent e Fsi per l’acquisto del 10% della media-company di A aveva reso molto ambita la poltrona del consigliere indipendente. E dopo un anno e sei votazioni andate a vuoto l'assemblea si è espressa, vince ancora la linea Lotito - De Laurentiis, smacco per Gravina e Dal Pino.
CONSEGUENZE - Il clima concitato in assemblea generato dalle discussioni sui due punti programmatici citati sopra ha impedito una serena discussione sull'incremento delle capienze negli stadi a partire dalla prossima giornata di campionato. Il presidente di Lega Paolo Dal Pino ha addirittura annullato la solita conferenza stampa, ufficialmente per un volo da prendere. Il rischio è che a partire dai primi giorni di gennaio la Figc proceda con la nomina di un commissario ad acta che modifichi forzatamente lo statuto. A quel punto non sarebbe improbabile aderire alle vie legali da parte di chi, la maggioranza dell'assemblea, sostiene che la Lega non sia tenuta ad approvare la decisione del consiglio federale. Possibile anche una richiesta di parere al Coni, con ulteriore disappunto di Gravina e coinvolgimento di Malagò in una questione scivolosa. In particolare per il presidente federale che avrebbe contro la maggioranza della Lega Serie A.
Pubblicato il 27/01