Lazio, Provstgaard: "È un grande passo, sono pronto. Era il momento giusto"
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FORMELLO - Belahyane e non solo, alle 15 si presenterà in sala stampa anche Oliver Provstgaard: segui la diretta scritta della sua conferenza su Lalaziosiamonoi.it.
Prima parla Fabiani: "Per semplificare lo chiamo Oliver (ride, ndr.). È un ragazzo che seguivamo da tempo, abbiamo fatto un'operazione sulla falsa riga di Mandas anticipando i tempi d'inserimento nel club per far sì che in questi mesi possa prendere contatto con il mondo Lazio imparando anche la lingua. È un giocatore importante, ha doti innate e una stazza fisica imponente. È un grosso colpitore di testa ed è rapido anche nei primi passi. Potrà fare un ottimo percorso qui alla Lazio, per questo l'abbiamo preso a titolo definitivo".
Hai fatto un bel salto dalla Danimarca, ti senti già pronto per la Serie A? Cosa ti aspetti da quest'avventura alla Lazio?
"È un grande passo, però mi sento pronto. Ero capitano della mia squadra, le mie qualità sono in linea con quest'avventura. Devo imparare dagli altri e dalla Serie A. Questo fa parte del mio percorso per diventare un grande giocatore".
Perché tuo padre aveva una maglia della Lazio? E perché hai scelto di indossarla?
"Era una delle due/tre magliette che avevamo a casa. Mio padre ha una grande passione per la Lazio, ha comprato la maglia dopo che la Lazio ha vinto lo Scudetto. Per me è straordinario essere qui. In Danimarca c'è una giornata particolare: per supportare la lotta contro il cancro si mette una maglia da calcio diversa. Io ho scelto quella".
Che consigli ti ha dato Isaksen per il calcio italiano? Come difensore come puoi migliorare ancora?
"Ho parlato con Isaksen, mi sta aiutando a muovermi qui a Roma. In Italia sicuramente il calcio è più fisico e tattico, io devo migliorare molto a livello tattico".
Cosa pensi dei tuoi compagni di reparto in difesa?
"Nel mio ruolo ci sono grandi giocatori, bravi, con esperienza. Loro hanno voglia di aiutarmi, oggi ho giocato con Gigot e mi ha fatto molto piacere. Mi sembra di essere qui da tanto tempo già. Li rispetto tanto".
Quali sono i tuoi punti di forza? È giusta la tua altezza di 195 centimetri? Quanto sei alto?
"Sul passaporto c'è scritto 196 centimetri, ma nel club mi dicono 194. Forse sto ancora crescendo come dice mia madre (ride, ndr). Io mi sento un difensore moderno, mi piace impostare da dietro. Mi sento forte fisicamente e bravo di testa".
Ti senti di dover migliorare ancora sotto l'aspetto fisico?
"Stavo lavorando sul fisico già in Danimarca. Ora che sono qui in Serie A sento di non essere completo e che devo migliorare. Devo mettere un po' di muscolatura".
Quali sono le tue sensazioni, paure, preoccupazioni, motivazioni dopo essere arrivato qui a Roma?
"È una grande esperienza, un grande salto. Ma sono ancora tanto felice, è una sfida positiva. Spero in futuro di poter essere un giocatore importante per la Lazio, piano piano conoscerò tutto, step by step. Mi devo sentire bene nell'ambiente e nel campo perché sono due cose che vanno di pari passo".
Come stai fisicamente? Sei già pronto nell'immediato?
"Il campionato danese si è fermato, ma io mi sento molto bene. Arrivare alla Lazio ora era il momento giusto. Ho fatto delle amichevoli, forse mi manca un po' di preparazione, ma mi sento in grande forma e pronto per giocare anche qui".
I tifosi della Lazio sono una carica aggiuntiva per te?
"Più tifosi vuol dire più pressione, ma anche più passione. Loro fanno grande il club, ti danno tanto quando vinci e ti sostengono quando perdi".