Vogliono cancellare il volo di Olympia: ecco perché l’Aquila fa paura al nemico

La Lazio gioca in casa: Olympia deve esserci.
30.10.2010 13:06 di  Federico Farcomeni   vedi letture
Fonte: Federico Farcomeni - lalaziosiamonoi.it
Vogliono cancellare il volo di Olympia: ecco perché l’Aquila fa paura al nemico
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© foto di Alberto Fornasari

La storia ci ha insegnato che le Aquile hanno sempre fatto fatica ad imporsi. Dalla Creazione, quando videro la Luce nel Quinto Giorno, fino all’Impero Romano, quando troneggiavano fiere sugli stendardi delle Legioni. L’Aquila della Lazio, quella che agli albori del XX secolo venne abbinata al nome Latium (che non era quello della regione, visto che le regioni italiane ancora non erano nate, ma il sinonimo di Italia, così come veniva utilizzato nel Medioevo, oppure al massimo indicava il Latium vetus, quella porzione di territorio in cui sbarcò Enea e che dunque stava a rappresentare l’antica patria di tutti i popoli latini), quella che anni dopo rifiutò la fusione con altri connubi capitolini, quella che vinse i suoi primi trofei, ma anche quella che scivolò nei bassifondi prima di darsi la spinta verso la vittoria. Quella che anche se non veleggiava sugli spettatori, c’era lo stesso quel giorno a Napoli…quella che c’era anche a Montecarlo nella kermesse più prestigiosa della storia della Lazio.
Adesso è viva e vegeta in mezzo agli spettatori, in mezzo alla gente che ha sempre sentito un legame profondo con questa Creatura. Cosa c’è di più sublime che toccare l’oggetto della propria immaginazione? Cosa c’è di più sublime che ammirare da vicino qualcosa di idealizzato? Proprio perché è un buon sentimento, proprio perché riconduce alla gioia però, può suscitare invidie. Altrimenti come si spiega il fatto che le Aquile che volteggiano libere nel parco acquatico nei pressi di Roma non sono mai state fatte oggetto di accanimento mediatico? Eppure la gente paga il biglietto per entrare anche lì. C’è da temere per la sua incolumità. Sì, sarebbe l’ennesima vittima sacrificale sull’altare Latium. Ma un simbolo non può morire: vive per sempre nei cuori di chi lotta, di chi resta. L’Aquila per la sua gente, la sua gente per l’Aquila. E nel derby, a parte laser, petardi e fucili (vero stewards?), questa osmosi tra simbolo e tifosi, questo legame quasi divino sono da temere per l’avversario. Uno spettacolo da pelle d’oca per una parte dello stadio sarebbe l’equivalente di un soffio al cuore per l’altra parte. Uno spettacolo che può caricare a mille tifoseria e squadra da un lato, può mettere ancor più sulla irresoluta difensiva l’altro. Suscita perplessità e timore il volo di Olympia. Suscita invidie e nefandezze. Per certi versi però è anche normale che invece di provare ammirazione e quindi emulazione verso qualcosa di sublime, l’avversario provi sentimenti di invidia, morte e distruzione. In fondo fanno bene a non imitarle, le Aquile: all’ultimo che ci ha provato gli si è sciolta la cera…