MOVIOLA - Monza-Lazio, Colombo 'grazia' Pereira: gli episodi del match
La Lazio continua a vincere. La squadra di Baroni soffre fino alla fine dopo dopo il vantaggio di Zaccagni, ma alla fine conquista tre punti che la fanno arrivare a quota 25 punti. Arbitraggio abbastanza 'regolare' per Colombo, che però ha almeno due episodi per ammonire una seconda volta Pereira. Di seguito, tutti gli episodi nel dettaglio all'interno nella nostra moviola:
PRIMO TEMPO
17’ Carboni ammonito per l’intervento in ritardo su Pedro.
18’ Riceve il cartellino giallo anche Pedro Pereira per il fallo su Tavares.
28’ Check in corso dell’arbitro Colombo per un eventuale tocco di mano di Pedro in area di rigore. Controllo molto veloce, non ci sono comunque gli estremi per il calcio di rigore.
29’ Ancora ‘graziato’ Pereira che, dopo aver trattenuto Pedro con la Lazio in ripartenza qualche minuto prima, colpisce la palla con la mano nel duello con Vecino. Manca, in entrambi i casi, il cartellino giallo.
36’ Arriva il gol del vantaggio: lo sigla Zaccagni con un tiro a giro che finisce alle spalle di Turati. Prima della convalida, Colombo aspetta il check del Var in merito a un contatto precedente tra Maldini e Pedro. Ma alla fine il contatto non è punibile e il gol assolutamente regolare.
SECONDO TEMPO
57’ Ammonito per proteste Maldini: il calciatore del Monza si è lamentato con l’arbitro, convinto di aver subito fallo da Rovella. L’arbitro non è dello stesso avviso e estrae il cartellino giallo al suo indirizzo.
61’ Contatto in area di rigore Tavares-Bianco: per l’arbitro non ci sono gli estremi per il penalty, giustamente riguardando le immagini.
77’ Intervento duro di Isaksen su Kyriakopoulos e inevitabile ammonizione nei confronti del danese.
84' Un altro cartellino giallo viene estratto all'indirizzo di Pessina per il fallo su Rovella. Giusta la sanzione da parte dell'arbitro, col centrocampista biancoceleste che aveva anticipato l'avversario.
90'+5' Brivido Lazio: punizione al limite dell'area di rigore concessa dall'arbitro dopo il fallo di Gigot su Dany Mota.