La Nord e il derby della capitale

24.03.2009 08:54 di  Alessandro Pizzuti   vedi letture
La Nord e il derby della capitale
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 Non c’è altra partita quando guardi il calendario a inizio stagione, nemmeno la Santa Pasqua come quest’anno può metterlo in secondo piano: Lazio-Roma è la partita.. e poco importa se il campionato non è andato come si voleva, se non si lotta per grandi traguardi, il derby è derby. L’ultimo vinto 3-2 aveva un sapore particolare tutto dedicato a Gabriele Sandri, che nessuno di noi dimenticherà mai, come il povero Vincenzo Paparelli. Ma in tanti anni la Nord nel derby ha sempre regalato emozioni uniche, come questa gente Laziale, perché è proprio in questa di partita che la Lazio siamo Noi e vogliamo sempre dimostrarlo a chi ci sta di fronte. Ero un ragazzo quando in una stagione disperata, finita poi con la retrocessione, due spettacoli stupendi degli Eagles’ Supporters dimostrarono la superiorità in colore e fantasia. All’andata un LAZIO NEL CUORE, al ritorno ormai spacciati un sole che ci avrebbe fatto rinascere. Poi il derby tornò dopo oltre tre anni ed un gigantesco cuore bianco su sfondo celeste e viceversa accompagnò Paolo Di Canio sotto la sud, era il 15 gennaio del 1989, oltre vent’anni fa. Per tornare a vincere Lazio-Roma ci volle il grande Beppe Signori mentre gli Irriducibili affascinati da Paul Gascoigne e dallo stile inglese innalzavano una gigantesca sciarpa con la scritta C’Mon Guys! Era l’epoca delle coreografie riprese anche dagli spot pubblicitari, come quella sempre vinta dal biondo attaccante di Alzano Lombardo tra stelle e pianeti biancocelesti. Poi nel 1997/98 inizierà il periodo d’oro di Eriksson e Mancini nel quale i giallorossi subendo 11 reti e quattro sconfitte in una sola stagione (è record..) saranno involontari protagonisti di “scherzi a parte”. Il derby vinto nell’anno dello scudetto con il contro-aeroplanino di Veron e il pareggio nel finale di Castroman l’infausto anno successivo, con l’ormai famosa coreografia di 90 minuti, che costrinse i dirimpettai a seguire l'intero derby a testa in giù per non dover leggere la frase a loro rivolta.. Ma tornerà Paolo Di Canio e tornerà la vittoria per 3-1 nella notte della Befana 2005 ed un altro Lazio-Roma leggendario, quello vinto dagli uomini di Delio Rossi per 3 a 0, massimo scarto di sempre in campionato e festeggiato con un tuffo nel fontanone del gianicolo. Ma quello che arriva se si vince è sempre il più bello e soprattutto è bella la nostra curva, sempre densa di colori e di bandiere, di cori e di sfottò, di canti e di emozioni che restano nel cuore, per sempre.
A voi ora: 11/4/09 con le maglie biancocelesti indosso, ancora una volta per ribadire la supremazia che dura da prima ancora di questo derby iniziato nella fine degli anni venti, da quel Lazio-Virtus agli albori del ventesimo secolo, primo di tante stracittadine, che vide vincere Ancherani e compagni in piazza d’armi, a pochi passi dall’Olimpico attuale, in mezzo ai primi tifosi biancocelesti di Roma.