Diaconale: "Capiamo la Raggi, ma la maglia era solo una carineria". Lotito: "Inviteremo il bimbo allo stadio"

Pubblicato il 14/09 ore 22.30
15.09.2016 07:22 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Diaconale: "Capiamo la Raggi, ma la maglia era solo una carineria". Lotito: "Inviteremo il bimbo allo stadio"
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© foto di Federico Gaetano

AGGIORNAMENTO ORE 8.15 - Il patron biancoceleste, Claudio Lotito, ha parlato così del rifiuto della maglia regalata al figlio da parte del sindaco di Roma, Virginia Raggi. Queste le sue parole a Il Messaggero: "Era una carineria, ma capisco il rischio di strumentalizzazione. Inviteremo il bimbo allo stadio".

AGGIORNAMENTO DEL 14/9 ORE 22:30 - Ai microfoni di Radio Olympia, Arturo Diaconale ha parlato ancora. In primis sul caso della maglia regalata al figlio della Raggi, sindaco di Roma: "Abbiamo visto una foto del figlio della sindaca Virginia Raggi con la maglia della Lazio di Candreva e abbiamo pensato fosse carino regalare una maglia di un giocatore della stagione attuale. Un pensiero che ci sembrava carino nei confronti del piccolo senza nessun secondo fine. Allora abbiamo pensato di contattare la segreteria della sindaca, ma ci è stato risposto che ci ringraziavano per il pensiero ma la linea era quella di rimanere imparziali, mantenendo equidistanza. Era un'accortezza senza nessuna volontà di speculare su questo gesto, e non credo che accettarla avrebbe comportato nessun tipo di polemica o creato precedenti compromettenti. Capiamo però la sua volontà di restare estremamente imparziali, visto che in passato eravamo abituati, molto spesso, a comportamenti quasi sempre sbilanciati verso la sponda giallorossa. Vorrà dire che troverò il modo di fargli avere la maglietta di nascosto (ride, ndr)"

ANCORA CANDREVA - "Ho capito perfettamente Candreva. Ha avuto una forte delusione per non aver ricevuto la fascia di capitano lo scorso anno. Però è stato molto onesto nel riconoscere gratitudine alla Lazio, evidenziando l'importanza della sua esperienza alla Lazio dove è tornato protagonista tornando ad essere un uomo mercato forte. Deluso per la fascia di capitano e spinto da questo a chiedere la cessione. Il problema vero non sono i pensieri di Candreva, la cosa importante sono i rapporti tra Candreva e la società e i rapporti della società con i tifosi. Non è vero che la Lazio ha fatto casso per fare mercato, la società ha accontentato il giocatore che voleva essere ceduto e incasserà quei soldi in quattro anni. La campagna acquisti è stata fatta a prescindere"

KEITA - "Inutile sottolineare il valore e il l'importanza del lavoro di Peruzzi, ma il suo contributo ha svolto un ruolo determinante. Il caso Keita è stato risolto, e lo dimostra il fatto che sia tornato in gruppo, e sia sceso in campo tornando a parlare sul campo. C'è un clima positivo all'interno della squadra e mi sento di poter dire che anche la frattura e i malumori con il gruppo siano stati sanati. Per il futuro non escludo rinnovi o clausole però adesso l'unica cosa importante è che sia tutto rientrato e ricomposto"

LO STADIO DI PROPRIETÀ - "Sappiamo anche noi che lo stadio di proprietà della Lazio andrà fatto, ma non si può costruire tutto sul libro dei sogni. Dobbiamo essere cauti e basarci su cose serie e concrete. In questo momento dove la giunta comunale ancora non è pienamente insediata e dove ancora non sappiamo neanche se si procederà con la candidatura Olimpica, se parlassimo di stadio creeremmo soltanto un'illusione nei tifosi. Io voglio essere molto concreto e non sono in grado di esprimermi sulla fattibilità di uno stadio, il Flaminio è un idea molto romantica ma sappiamo i problemi che ci sono. La battaglia per lo stadio è sacrosanta, a prescindere dai tempi e dal luogo ma per portarla avanti i tifosi hanno bisogno di essere uniti, divisi si disperde l'enorme potenziale e forza che abbiamo e di cui spesso abbiamo perso la consapevolezza"

“Volevo diventare un punto di riferimento, non me lo hanno mai permesso”. Senza dubbio la parte più piccante dell’intervista ad Antonio Candreva ai microfoni di Radiosei. L’ex esterno biancoceleste è tornato ieri mattina proprio sull’episodio della mancata fascia da capitano della scorsa estate. Sull’argomento, la S.S. Lazio ha voluto ribadire la propria versione, attraverso le parole del responsabile della comunicazione Arturo Diaconale: “La decisione dell’allenatore dello scorso anno è stata diversa – si evince dalla consueta rassegna stampa di Radiosei –. E’ storia che Candreva, da dicembre in poi, abbia chiesto con insistenza di essere ceduto e diciamo pure che la sua insistenza e il suo disagio, anche per la mancata soddisfazione delle proprie richieste, si sono prodotti in complicazioni all’interno dello spogliatoio, ha creato un clima non disteso”. E sulla richiesta di cessione, Diaconale specifica: “E’ stato accontentato per la destinazione, ha insistito per andare all’Inter, poteva essere venduto ad altre squadre come il Napoli”.