ESCLUSIVA - Amarildo: "Spero di tornare un giorno! Immobile non va lasciato solo..."

In diretta Facebook sulla pagina de Lalaziosiamonoi.it, l'ex calciatore della Lazio Amarildo è intervenuto insieme a Lionello Manfredonia. Il brasiliano, con l'ex difensore, ha toccato tanti temi: dall'attuale squadra di Maurizio Sarri ai ricordi in maglia biancoceleste. Ecco le sue parole: "Io credo che c'è un fattore che è cambiato molto. Prima non si voleva un portiere che giocava con i piedi, ora è indispensabile. Ho visto Lazio - Inter, Immobile correva sempre e così è più facile per i difensori. Al nostro tempo era diverso, si faceva pressione in attacco e a centrocampo. Era un calcio più puro, più allegro, con tanti campioni, quasi sempre 6/7. Era molto più bello da vedere di oggi".
I PROBLEMI DELLA LAZIO - "Io ho visto la partita contro l'Inter. Una squadra che prende quel gol sull'errore, di solito poi va un po' giù di morale. La pressione della Lazio era sbagliata, tanti giocatori arrivavano in ritardo e i nerazzurri facevano girare palla troppo facilmente. Comunque non è stata una partita brutta, ma equlibrata fino al vantaggio. Per segnare bisogna allenarsi tanto e continuamente, e l'allenatore sa che si può migliorare".
I DERBY CON MANFREDONIA - "C'era sempre una grande carica. Di Manfredonia dicevano: 'Questo picchia, è forte'. Mi è successo in Portogallo, quando ho giocato contro il Porto che aveva Couto, mi dicevano di stare attento. Io lo volevo ammazzare. Non era il caso di Manfredonia, ovviamente, ma questo nei derby succede sempre. Io ho sempre allenato la testa, volevo sempre arrivare prima dei difensori. Mi piaceva molto questo scontro con il difensore. Se ho dato la capocciata a Lionello, ma non l'ho preso, io gli chiedo scusa dopo 33 anni! (ride, ndr.). Racconto sempre questa storia, dopo tanti anni abbiamo fatto la cittadinanza italiana. Prossimo anno voglio venire ad abitare in Italia con mia moglie e i miei figli. Sto bene a San Paolo ma voglio venire qui. Lionello, sarà un grande piacere rivederti un giorno e abbracciarti".
IMMOBILE - "È bravo. Loro in attacco, come in difesa, non hanno dimenticato come si gioca, nemmeno Immobile. Quando arriva la palla è sempre pericoloso. L'importante è che il centrocampo giochi di più per lui. Se lui gioca isolato, dopo 20/30 minuti è già stanco. La pressione che fa deve essere fatta insieme a tutti".
IL SUO PRESENTE - "Dico sempre a tutti che ho grande voglia di tornare a Roma e alla Lazio. Lavoro con tanti allenatori e mi piace molto. Magari spero un giorno di tornare alla Lazio e lavorare per stare insieme con tutti i tifosi".