Lazio, tempo di esordi: finalmente Guerrieri e Armini conquistano la Serie A
In un finale di stagione a cui la Lazio ormai non ha più nulla da chiedere, queste ultime partite di campionato diventano ormai un'occasione per dare il giusto riposo a chi non ne ha mai avuto finora e, ancor di più, per far assaporare la Serie A a qualche giovane. Già annunciato il giorno prima del match, quella con il Bologna è stata la partita di Guido Guerrieri, che finalmente ha fatto il proprio esordio in prima squadra dopo due stagioni passate a guardare gli altri dalla panchina. Ma non solo Guerrieri: anche quello di Nicolò Armini è stato un esordio in Serie A, per lui che in Europa League invece si era già fatto vedere.
Vada come vada, la prima volta non si scorda mai. Tre gol subiti per Guerrieri, di cui il primo subito sul suo palo probabilmente ha fatto demoralizzare il portiere biancoceleste, ma il merito di aver rotto il ghiaccio c'è. Si dice abbastanza soddisfatto Guerrieri nel post partita, è chiaro però che da se stesso pretende di più. Ma la voglia c'è, si vede tutta quando rimedia ad un suo rinvio sbagliato con prontezza e decisione. Due anni di attesa per esordire, quasi sette dalla prima convocazione tra i grandi, il sogno di diventare un giorno titolare così come ha fatto Strakosha due stagioni fa. Discorso diverso per Armini, il cui esordio in Serie A è la ciliegina sulla torta di una settimana da incorniciare. Legatissimo ai colori biancocelesti, Armini ha prima festeggiato la vittoria della Coppa Italia della prima squadra, poi la promozione della Primavera di cui è capitano, infine la gioia del fratello Yuri che ha vinto il campionato Under 14 con i giovani laziali di Rocchi. Emozione forte quando mister Inzaghi lo lancia nella mischia al posto di Luiz Felipe, ci sarebbe qualcosa da recriminare sul terzo gol del Bologna per una gomitata rifilatagli da Destro ma Nicolò è felice così.
PICCOLI TRA I GRANDI - Nell'ultima giornata di campionato la Lazio affronterà il Torino in una gara senza significato, se non quello di assegnare settimo e ottavo posto. Probabilmente anche quella sarà un'occasione per far assaggiare a qualcuno l'aria di prima squadra: ieri in panchina sedevano anche Furlanetto, Mohamed e Capanni. Una delle caratteristiche forti di Inzaghi è proprio saper lanciare i giovani, la passerella dell'ultima di campionato per qualcuno potrebbe essere il preludio ad un futuro importante.