Lazio, soliti problemi: a Marassi pareggio che non serve, col Genoa è 1-1
La Lazio pareggia a Marassi e vede ulteriormente allontanarsi il treno Champions. Ora distante sei punti. Buon primo tempo biancoceleste contro il Genoa, ma il gol arriva solo su rigore perché - come al solito - la Lazio crea gioco, ma al tiro non arriva con costanza, anche perché Luis Alberto, come ormai spesso gli capita, è spento e si usa troppo il fioretto quando ci sarebbe da usare la sciabola. Nella ripresa meglio i rossoblu che trovano il pari con Destro e sfiorano il raddoppio con Shomurodov. Nel finale ci provano i biancocelesti, nonostante ancora una volta i cambi di Inzaghi convincano poco, ma Perin non corre alcun rischio e a Genova è solo pari. Un pari che non serve a nulla per una Lazio che scivola sempre di più verso l’anonimato.
IMMOBILE FA DIECI - La Lazio prende subito in mano le redini della partita, nonostante un Genoa piuttosto aggressivo sul portatore di palla biancoceleste. Episodio sospetto nell’area rossoblu al 6’, Czyborra interviene su Lazzari dopo la discesa a sinistra di Marusic, ma per Calvarese è tutto ok. Lazio che macina gioco, non conclude granché verso la porta di Perin, ma al 13’ la prima svolta del match: Zapata frana su Milinkovic e Calvarese fischia punizione per i biancocelesti, dubbi però perché l’intervento del difensore colombiano sembra sulla linea dell’area di rigore che fa parte di essa e infatti il VAR, dopo qualche secondo d’esitazione, richiama l’arbitro all’on field review e al termine della revisione ecco il cambio di decisione. Rigore per la Lazio che Immobile trasforma spiazzando Perin e infilando il decimo gol in campionato. La rete laziale scuote il Genoa che ha una reazione di nervi e si rende pericoloso con Destro che riceve in area, salta Patric e viene rimontato, proprio al momento della conclusione, da Radu. Lo scatto d’orgoglio del Grifone dura lo spazio di qualche minuto, poi è di nuovo la Lazio a condurre e ad andare a un passo dal raddoppio con Milinkovic-Savic che fa la barba all’incrocio dei pali con una punizione dai venti metri. Gioca bene la Lazio, sfruttando anche l’appoggio su Caicedo che è sempre bravo a gestire il pallone, a fare da regista offensivo, aprendo poi sull’esterno e così su un gran cross di Radu serve un super intervento difensivo di Czyborra per anticipare Milinkovic. Altra chance solare per la Lazio al 40’, lancio da antologia di Milinkovic che pesca Immobile tra i centrali del Genoa, ma la conclusione col sinistro di Ciro è sbilenca. Il Genoa si rende pericoloso quando riesce ad andare in profondità trovando il movimento degli attaccanti e così sul filtrante di Rovella, Pjaca arriva al tiro ma Reina è attento e mura.
MEGLIO IL GRIFONE - Ballardini opta subito per due cambi con Shomurodov e Zajc per Pjaca e Rovella con tanto di passaggio al 3-4-1-2. Inzaghi risponde con Luiz Felipe per l’ammonito Patric. Meglio però il Genoa in avvio di ripresa, Badelj conclude dai venti metri, Reina blocca. Super chance potenziale per i rossoblu al 52’, Immobile perde una palla sanguinosa sulla trequarti, Zajc lancia Shomurodov che viene fermato provvidenzialmente da Acerbi. Utimo ostacolo prima della porta laziale. La Lazio, in ripartenza, rischia di raddoppiare con Luis Alberto che egoisticamente prova il tiro, quando al centro poteva servire Caicedo o Milinkovic. Lazio che in ripartenza, dopo una punizione a favore, subisce invece il gol del pari: Shomurodov salta un avversario e serve Destro che a tu per tu con Reina fa 1-1. L’ex Roma esce poco dopo e lascia spazio a Scamacca. Episodio molto sospetto al 65’: punizione dalla trequarti per la Lazio, Luiz Felipe colpisce di testa e trova il braccio di Zappacosta che è largo. Calvarese non vede, ma viene richiamato all’OFR, ma dopo la revisione decide comunque di non assegnare il rigore. Scelta che lascia molti dubbi. Fuori Leiva, dentro Escalante nella Lazio. Genoa vicinissimo al vantaggio al 70’ con Shomurodov che scherza Radu con il dribbling e poi con il diagonale sfiora il palo. L’ingresso dell’uzbeko ha scompaginato le carte in tavola, palla a lui e la difesa della Lazio va in affanno e al 74’ ci vuole un intervento alla disperata di Radu per rimpallarne il tiro dall’interno dell’area. Chance colossale per la Lazio quando mancano dodici minuti alla fine: Lazzari scatta, brucia Czyborra e serve al centro per Caicedo che, però, troppo avanti rispetto alla traiettoria del pallone non riceve. Sarebbe stato completamente solo davanti a Perin. Nella Lazio fuori Milinkovic e Caicedo, dentro Pereira e Muriqi. Lazio confusionaria, imprecisa. Lazio che come volume di gioco produce abbastanza, ma ha poche idee su come attaccare gli avversari. E infatti Perin non corre alcun pericolo.
Pubblicato il 03/01