Lazio, Lotito: "Nessun volo pindarico. Mercato? Non collezioniamo figurine"
Il giorno dopo il grande trionfo. Quella dell’Olimpico è stata per la Lazio una nottata di festa e forse anche quella della definitiva maturità. Un 3-1, quello alla Juventus prima imbattuta, che ha acceso i sogni della squadra di Inzaghi, ora sempre più vicina alla vetta. Per commentare il successo, in collegamento da un ristorante a Roma Nord, il presidente Claudio Lotito è intervenuto a Tiki Taka su Canale 5: “Se me lo aspettavo? Non faccio il mago. La squadra però ha una condizione atletico-agonistica molto buona e un gruppo compatto, spero mantenga questo profilo. Le partite si vincono con umiltà, sacrificio, determinazione e furore agonistico. Ieri la squadra è stata determinata fino alla fine”. Una battuta anche sugli episodi: “Mi rimetto al giudizio degli arbitri: l’ho sempre fatto e lo faccio anche stasera”. Nei mesi scorsi Lotito a Formello intervenne personalmente per richiamare la squadra: “Le vittorie sono di tutti e le sconfitte di tutti. Se perde è anche colpa mia, se vince c’è il mio contributo. Il gruppo è forte e coeso, anche tra allenatore e dirigenti. Io intervengo nell’ambito delle mie prerogative e sempre d’accordo con il tecnico per responsabilizzare i ragazzi. Non c’è neanche bisogno in realtà perché sono bravi e hanno un atteggiamento positivo. Vanno solo mostrati quelli che sono i rischi e le problematiche”.
SCUDETTO E INIZIATIVE - “Non facciamo voli pindarici che non ci appartengono. Dobbiamo vedere partita dopo partita con umiltà e spirito di sacrificio, mantenendo questa compattezza che passa per lo spogliatoio e i tifosi che sono il nostro dodicesimo uomo in campo. Ieri abbiamo avuto un sostegno importante. Anche la società sta facendo diversi sforzi in termine di iniziative, a partire dal pre-partita. Io ho cercato di unire sport e cultura, mostriamo anche l’arte allo stadio. Serve ad attenzionare i tifosi che sono più portati a sostenere la squadra. Abbiamo aperto un negozio a piazza di Spagna, c'è stata una grossa affluenza".
CALCIOMERCATO E STADIO - “Rinforzare la squadra non può significare svilire le qualità dei giocatori che abbiamo. Prendo ad esempio Correa, Caicedo e anche altri. Soprattutto i giocatori stranieri non si adattano facilmente, serve un periodo di assestamento. Luis Alberto oggi viene osannato da tutti, ma prima veniva criticato. Dopo 15 anni di presidenza alla Lazio penso di aver acquisito un minimo d’esperienza basata su logiche diverse. Basta vedere alcune squadre che, nonostante l’organico, non hanno raggiunto buoni risultati. La società è sempre pronta e sempre lo sarà. Ma bisogna fare le cose che servono, non facciamo la collezione delle figurine Panini. Ci si porrà il problema. Quanto costa Milinkovic? Non stiamo al supermercato che paghi uno e prendi due. Milinkovic è un patrimonio della società che sta bene dove sta, nessuno l’ha messo mai in vendita”. Ultima parte dedicata al capitolo stadio: “Abbiamo messo la squadra in condizione d’avere un centro avveniristico che ha contribuito a formare lo spirito di appartenenza. Io ho sempre fatto da apripista per tutte le situazioni. Quelle che io prospettati quindici anni fa sarebbe stato di gran vantaggio per la città. Parliamo di un progetto che aveva una stazione ferroviaria interna, uno svincolo stradale e un approdo via fiume”.
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Pubblicato alle 00:45