Lazio, arbitri e Var ora basta: l’elenco completo degli errori

21.10.2024 09:00 di  Redazione1 Lalaziosiamonoi   vedi letture
Lazio, arbitri e Var ora basta: l’elenco completo degli errori

“Io dico che il designatore Rocchi e la sua squadra devono intervenire per dare delle linee guida, dei binari, perché sennò si deraglia spesso e volentieri". Riecheggiano le parole del direttore sportivo Fabiani dopo la contestatissima sconfitta contro la Juventus. Gli episodi a sfavore iniziano a diventare tanti, la Lazio è sempre più penalizzata dalle scelte degli arbitri e della sala VAR. Sono passate solo otto giornate di campionato, ma gli errori sono già numerosi. In questo avvio di stagione la squadra di Baroni ha dovuto lottare spesso contro un avversario in più: la sestina arbitrale. La società è stanca e si sta facendo giustamente sentire. Andiamo a riepilogare quanto accaduto in queste prime partite con tutti gli episodi contestati.

Lazio - Venezia

Già alla prima giornata Nicolò Rovella avrebbe potuto segnare il suo primo gol con la maglia della Lazio. Sulla sua strada, però, ha trovato l’arbitro Tremolada. Al 18’ minuto, infatti, Castellanos ruba regolarmente palla a Duncan e manda in porta da solo il centrocampista biancoceleste. Incomprensibile il fischio immediato del direttore di gara, che ha valutato falloso il contatto e ha fermato subito il gioco. La soluzione migliore, in quel caso, sarebbe stata quella di lasciar correre l’azione e, in caso di gol, verificarne la regolarità tramite il VAR. E siamo a uno.

Udinese - Lazio

Tante proteste a Udine. A inizio partita Payero viene pescato in fuorigioco sul passaggio di Thauvin. Il guardalinee alza subito la bandierina, ma Doveri non ferma il gioco. La difesa della Lazio, sicura della scelta dell’assistente che ha segnalato l’offside, rallenta e si distrae. L’arbitro però lascia proseguire consentendo a Lucca di insaccare di testa. È piuttosto particolare la decisione del direttore di gara di non interrompere l’azione, soprattutto dopo aver visto il gesto del guardalinee. Alla fine il VAR dà ragione a Doveri: Payero era in posizione regolare. I difensori biancocelesti, però, sono stati tratti in inganno. Scelta la decisione dell'arbitro, meno quella del segnalinee che ha inciso sui movimenti della difesa capitolina, che sicuramente sarebbe dovuta rimanere vigile. Visti gli altri orrori, questo è un episodio su cui si può sorvolare. 

Lazio - Milan

Due episodi, due falli di mano, due mancati rigori. In tre minuti dilagano le proteste della Lazio per un doppio tocco irregolare da parte dei giocatori del Milan. Prima Terracciano e poi Musah fermano il pallone con il braccio in area. In entrambe le situazioni Massa decide di lasciar correre, ritenendo i contatti non punibili (il primo perché avviene dopo una giocata volontaria, il secondo perché attaccato al corpo). Il VAR  non richiama l’arbitro, confermando la sua decisione dal campo. Ma rimane più di qualche dubbio per situazioni al limite che su altri campi sono state valutate in maniera diversa.

Fiorentina - Lazio

Mettetevi comodi perché qui gli episodi pullulano. La Lazio esce sconfitta dal Franchi per un fallo da rigore che ancora oggi non è chiaro.. Ma andiamo con ordine. Il protagonista è sempre Dodò: prima anticipa Zaccagni in area di rigore deviando, in caduta, il pallone con il braccio; poi, su calcio d’angolo, ‘pesta’ il piede di Patric in marcatura che cade a terra dolorante. Marcenaro fa finta di nulla, il VAR nel primo caso non sappiamo cosa abbia detto mentre nel secondo vede per certo un tocco di testa del difensore viola in pochi secondi. Un tocco che nonostante 3 angolazioni differenti non è certo al contrario del tocco evidente con il braccio. Servono minuti e tutte le angolazioni disponibili quando  l’azione si capovolge: Nuno Tavares sulla destra atterra fallosamente con uno ‘step on foot’ lo stesso Dodò. Il punto di contatto tra i due, però, avviene sulla linea di fondo e soprattutto dopo che il brasiliano ha scaricato il pallone. In questo caso la sala VAR è velocissima a richiamare l’arbitro per rivedere l’azione. Marcenaro rivede l’episodio e fischia immediatamente il penalty a pochi minuti dalla fine. Tutti increduli, decisioni che continuano a lasciare molti dubbi viste poi le scelte compiute in Napoli-Monza e Monza-Roma.

Lazio - Empoli

Un grande classico. Il caso del doppio giallo mancato torna a grande richiesta dopo lo show dello scorso anno. Ancora una volta è la Lazio a risentirne, come successo contro Salernitana, Verona, ecc. L’episodio in questione riguarda la gara contro l’Empoli. Concesso un rigore ai biancocelesti per un fallo, piuttosto netto, duro e fuori e tempo, di Pezzella su Dia. Ayroldi non ha dubbi e indica il dischetto, da cui andrà poi Castellanos (sbagliando). Il direttore di gara, però, si dimentica di una cosa fondamentale: la seconda ammonizione. Il terzino azzurro, infatti, era già ammonito e avrebbe lasciato la sua squadra in dieci all’inizio del secondo tempo (sull’1-1, ndr.). Dopo pochi minuti D’Aversa fa entrare Cacace al posto dello stesso Pezzella. Senza dimenticare che il terzino già nel primo tempo si era reso protagonista di tre interventi da potenziale giallo, ricevendolo solo al terzo fallo. 

Juventus - Lazio

L’apice (per ora…) degli episodi arbitrali contro la Lazio è raggiunto contro la Juventus. La gestione della gara di Sacchi è a dir poco agghiacciante. Mancano diversi cartellini gialli, su tutti a Thuram, Cabal e Kalulu, che avrebbero potuto condizionare la gara. Il mancato giallo per Thuram per una trattenuta di dieci metri ai danni di Nuno Tavares è lo specchio della conduzione di gara del fishcietto. Ma è negli ultimi minuti che la partita prende una strana piega. Prima del vantaggio bianconero, infatti, Douglas Luiz, a palla lontana, carica e colpisce Patric sulla schiena con un ‘pugno’. Il centrale spagnolo rimane a terra, l’arbitro non ha visto nulla. Il VAR (Di Paolo) fa finta di niente e non richiama Sacchi per un eventuale cartellino rosso (sacrosanto) per condotta violenta. Il gioco, anzi, riprende senza problemi. In un secondo momento lo stesso centrocampista brasiliano colpisce duramente Rovella sulla caviglia con il piede alto e a martello. Il direttore di gara estrae il giallo, in sala Var confermano.  Niente espulsione, quindi. Graziato. La stessa sorte non era capitata a Romagnoli che nel primo tempo è stato espulso dopo la chiamata del Var Di Paolo, dopo l'arbitro aveva giudicato non falloso il suo recupero si danni di Kalulu. Di Paolo, tra l'altro, ha un precedente illustre con la Lazio circa sette mesi fa in una notte da delitto perfetto contro il Milan dove in coppia con Di Bello fece una serie di errori tutti in un verso che ancora oggi sono inspiegabili.