Lazio, Reja: "Io e Baroni siamo simili. Cornice marcia? Ecco cosa intendevo..."

Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, è intervenuto l'ex allenatore della Lazio, Edy Reja, che ha detto la sua su Marco Baroni, sulla sua squadra, facendo anche qualche passo indietro, ricordando il suo passato in biancoceleste:
BARONI - "Mi piace molto per la mentalità e il mondo con cui gioco, si diverte, fa divertire chi la vede. Baroni è stato molto bravo, nonostante le diffidenze iniziali. Io avevo già detto ai tifosi di stare tranquilli, perché è bravo. L'unico allenatore a meritarsi questa possibilità, ha fatto la gavetta, negli ultimi due anni ha fatto un grande lavoro sia a Lecce, sia a Verona facendo dei miracoli. Al giorno d'oggi si vive molto d'immagine, bisogna avere amicizie influenti e ci sono alcuni che non le hanno. Io l'ho seguito, è andato a fortune alterne, ma si vedeva che era un bravo allenatore. Siamo paralleli. Io ho avuto le opportunità con Napoli e Lazio a 60 anni, ho fatto tanta gavetta in B e qualcosa in A, un po' come Baroni. Poi ci vuole anche la squadra, ci vogliono i giocatori. La mia squadra nel 2010 ha avuto tante difficoltà iniziali, c'erano dei problemi incredibili, c'era tanto casino. L'anno dopo abbiamo fatto 66 punti, arrivammo quarti dietro Milan, Inter e Napoli. L'anno dopo abbiamo perso a Udinese con il rigore di Zarate che ha fatto il cucchiaio, lo avrei ammazzato. Matuzalem? Era un grande giocatore, grande talento, peccato che non era sempre in equilibrio. Forse uno dei più forti che ho mai avuto".
LA LAZIO DI BARONI - "Peccato per la Lazio che ha perso Castellanos, che è il finalizzatore. Con Guendouzi e Rovella in campo la Lazio è tanta roba, ma anche Isaksen. Tavares è un giocatore di grandissimo lavoro. Pedro mi entusiasma, ha dei colpi eccezionali. Una squadra costruita bene, anche dietro con Marusic, Gila e Romagnoli ha giocatori importanti. Può puntare alla Champions. Rispetto alla mia Lazio? Noi eravamo forti. Io ho voluto chiudere perché dopo quattro anni è difficile allenare la Lazio. La cornice marcia? Mi riferivo alla gente che ce l'aveva con me e Lotito, la gente non veniva allo stadio nonostante fossimo quarti. Quando sono tornato dopo Petkovic stavamo raggiungendo l'Europa League, la gente non veniva lo stadio, avevamo bisogno di una mano e invece abbiamo pareggiato due partite e abbiamo perso l'accesso all'Europa. Guendouzi-Rovella o Ledesma-Matuzalem? Quella di Baroni è una bella coppia, sono forti".
IL DERBY DI KLOSE - "Quello è stato l'apice delle soddisfazioni che ho avuto e una delle più grandi della mia carriera, insieme al raggiungimento della Serie A con il Napoli. Dopo il gol di Klose ho lasciato tutto per correre ad abbracciarlo. Sono arrivato in panchina, quando l'arbitro mi ha espulso, non mi fregava nulla. Quando fai gol, vinci il derby alla fine, si può immaginare la soddisfazione".
PROVEDEL - "Lui mi dà l'impressione di essere un portiere affidabile. In un periodo ha fatto interventi straordinari. Io avevo Muslera, ci ha fatto perdere una partita contro la Juve. Parava ma qualche papera la faceva. Aveva le mani un po' scivolose. I portieri vengono subito additati, si prendono delle responsabilità importanti. Ma lui è un buon portiere, tra i migliori in Italia".
Pubblicato il 18/02