Lazio, Giordano: "Le colpe? Sono di Sarri, ma non solo..."
La partita di domani contro il Celtic sarà l'ennesimo punto di (ri)partenza della stagione. La Lazio in questo avvio di stagione ha faticato e troppo nel portare a casa i risultati, anche a causa di un gioco che fatica a trovare equilibrio e a essere pericoloso. Su questa situazione si è espresso ai microfoni di Radiosei, l'ex bomber biancoceleste Bruno Giordano.
"Le colpe sono della squadra e dell’allenatore. La società potrebbe anche avere sbagliato il mercato, ma non puoi fare un bottino così misero. I giocatori non arrivano tardi solo da noi, ma anche alle altre squadre. Anche la partenza di Milinkovic non può essere un’attenuante. C’è stata poca serenità fin dall’inizio della stagione perché la società ha preso a Sarri dei giocatori di buon livello. E’ ovvio che gli allenatori qualcosa devono inventarsi se le cose non vanno. Sono lì per questo. Sarri iniziò con due attaccanti nella sua carriera, poi passò al 4-3-3 perché Insigne non era capace a fare il trequarti e perché glielo chiese De Laurentiis".
Cambiare per migliorare?
Tu puoi fare le cose per bene e cambiare quanto ti pare, ma se la squadra non risponde, i risultati non arrivano. A volte cambiando la posizione anche di 10 metri, potresti prendere slancio. La Lazio è in evidente difficoltà e magari cambiare qualcosa a livello tattico, potrebbe dare maggiore entusiasmo per la novità anche in allenamento. Non dico possa essere meglio o peggio cambiare modulo, dico che potrebbe togliere quella pesantezza che hanno nella testa. Magari cambiare non in maniera definitiva, ma solo per far passare questo momento negativo. Un po’ come fece Pioli che passò alla difesa a 3 per un periodo perché prendevano troppi gol, per poi tornare ai 4".
Celtic-Lazio
"A Glasgow non sarà decisiva, ma traccerà una bella linea. La Lazio è assieme all’Atletico la squadra accreditata al passaggio del turno, ma se continua a giocare così, sarà difficile. Immaginare la Lazio fuori dalla Champions con questo girone, sarebbe una brutta cosa".