Lazio, Calori: "Quel gol a Perugia, c'era qualcosa di più grande dietro. E Collina..."

21.11.2023 19:00 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Andrea Castellano - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Calori: "Quel gol a Perugia, c'era qualcosa di più grande dietro. E Collina..."

Ai microfoni di Notizie.com è intervenuto l'ex calciatore Alessandro Calori, protagonista dello storico Perugia - Juventus del 14 maggio del 2000 che ha consegnato lo Scudetto alla Lazio. Ecco le sue parole su quell'episodio:Ormai i tifosi della Lazio mi correggono quando racconto quel giorno e quell’azione. Siamo stati un’ora e un quarto ad aspettare che riprendesse la partita per colpa della pioggia. Una cosa che non succede mai perché ti freddi, invece abbiamo passato tantissimo tempo. In un altro momento del campionato quella gara sarebbe stata sospesa".

"Non spettava più soltanto all’arbitro decidere cosa fare. Dietro c’era qualcosa di più grande, c’era anche stata la protesta dei laziali per il gol annullato al Parma contro la Juve la giornata prima. Sarebbe successo un casino. Collina ha chiesto cosa dovesse fare, insomma, e abbiamo aspettato. La Lazio aveva già vinto, noi eravamo sullo 0-0, con quel risultato ci sarebbe stato lo spareggio. Poi siamo rientrati e dopo 5 minuti ho fatto il gol decisivo”.

Sui giocatori della Juventus: "Dovevano prendersela solo con loro stessi. La loro squadra era straordinaria: Inzaghi, Zidane, Del Piero, Davids, Zambrotta, Ferrara, tanti altri. Sono arrivati alla partita in un momento di crisi, se non arrivi in forma puoi pagare lo scotto anche contro una squadra meno forte. Come Davide contro Golia, quel giorno il Perugia ha dato un segnale a tutti: che nel calcio può succedere qualsiasi cosa, che non è scontato nulla”.

Sui difensori italiani: “C’è una tradizione clamorosa in Italia, ora però di difensori ce ne sono di meno rispetto ai miei tempi. È stato rivisitato il modo di fare il difensore, non si può essere duri come negli anni 80, 90 o 2000. Ora un fallo viene visto mille volte al Var, non si può più essere così cattivi e decisi”.