Lazio, Botteri: "Vi spiego perché sono laziale. Quando vincemmo lo Scudetto..."

04.09.2024 16:30 di  Niccolò Di Leo   vedi letture
Lazio, Botteri: "Vi spiego perché sono laziale. Quando vincemmo lo Scudetto..."

Un intervento speciale quello avvenuto ai microfoni di Radio Laziale dove, nel pomeriggio, è intervenuta la storica inviata di guerra della Rai, Giovanna Botteri. Di dichiarata fede laziale, ha raccontato del suo amore per i biancocelesti, partendo dalle origini, fino ad arrivare a fare una rivelazione importante in finale di collegamento. 

Da triestina son diventata laziale perché sbarcai a Roma al TG3 dove c’era un’avanguardia laziale. Era un posto per gente tosta e quindi essere laziale era la scelta ideale. Io avevo una bambina piccola appena nato, una macchina scassatissima, la Lazio vince lo Scudetto e io metto il bandierone in macchina e mi faccio tutto un giro strombazzando dentro la roccaforte romanista di Testaccio e Trastevere, mi dicevano ‘oh mo’ te menamo’, dopo un’esperienza del genere cosa vuoi di più? Mia figlia più che lazializzata, l’ho traumatizzata”

"SIAMO DELLA LAZIO, CI TIRANO LE BOMBE" – “Quella frase la dissi mentre ci bombardavano, potrebbe essere il nostro mantra da laziali. Appena arrivata a New York chiesi subito dov’era Long John, perché volevo trovare Chinaglia. Chi è il mio giocatore preferito recente? Se non posso dire Re Cecconi, dico Chinaglia. La cosa bella dell’essere laziale è che c’è questo spazio in cui c’è posto per tutti, c’è una fede che unifica davanti a idee che dividono. Quando si hanno pensieri discordanti, si grida un ‘Forza Lazio’ insieme. La lazialità è la bellezza di andare allo stadio, davanti ai tifosi laziali che sono meravigliosi e appassionati. Lotito? Non mi sono fatta un’idea completa (ride, ndr). L’addio di Immobile è quello che mi dispiaciuto di più, quando mi piaceva Ciro Immobile!

ESPERIENZE – “Tutto ti cambia. Niente ti passa addosso senza fermarti, ogni volta c’è qualcosa che resta. Ci sarà sempre la prossima storica che ti cambierà. Io credo che se ognuno nel suo evita le conflittualità, piano piano ci si allarga. Bisogna trovare dei punti d’incontro. Vi faccio una rivelazione: Kamala Harris è laziale”.