La Lazio, un ciclo infernale e poi la causa. Ma ora riparte il tour de force

RASSEGNA STAMPA - La Lazio si è fermata a Bologna, alla quinta trasferta su sette partite in 22 giorni. Un labirinto vertiginoso. Da Venezia al Dall'Ara, passando per la Coppa Italia con l'Inter, il Milan a San Siro, il Viktoria Plzen in Repubblica Ceca. Un labirinto che, riporta Corriere dello Sport, si è rivelato adattissimo agli agguati dei nemici. Al calo di forma e agli infortuni si sono aggiunti i viaggi, i tempi strettissimi per il recupero, i pochi allenamenti tra una partita e l'altra. Baroni ha rifiatato durante la pausa, per quanto non abbia avuto a disposizione tre infortunati e ben 10 nazionali. Chi è rimasto, comunque, ha potuto rifiatare. C'era bisogno di staccare.
Anche perché ora la Lazio è attesa da una nuova vertigine. La propone il calendario da qui ad aprile. Si ripartirà dall'Olimpico contro il Torino, il ciclo si chiuderà a Genova il 21 aprile. Altri 21 giorni per sfidare i granata, l'Atalanta fuori, il Bodo/Glimt in Norvegia e poi in casa, nel mezzo il derby, poi la trasferta contro il Genoa. E se in trasferta recentemente si è sofferto tanto, all'Olimpico non è che sia andata meglio. La Lazio ha vinto solo contro il Monza nelle ultime sette gare casalinghe di A. Era il 9 febbraio, sono passati quasi due mesi. E in queste sette partite sono stati incassati in media due gol a partita. All'Olimpico arriva un nuovo Torino, ha vinto tre delle ultime quattro sfide di A, tanti successi quanti quelli che aveva collezionato nelle precedenti gare. Un avversario temibile per la Lazio, chiamata ora a dare un segnale importante.