Italia U19, Corradi: "Spagna o Francia? Decida il destino. Il calcio di oggi..."

20.07.2024 14:45 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Italia U19, Corradi: "Spagna o Francia? Decida il destino. Il calcio di oggi..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'Italia Under 19 di Bernardo Corradi dopo due partite dell'Europeo di categoria ha già la certezza del primato nel girone, della qualificazione in semifinale e della partecipazione al Mondiale Under 20 del prossimo anno in Cile. L'ex attaccante della Lazio ha parlato ai microfoni della Gazzetta della Sport della differenza tra il calcio di oggi e quello degli anni passati: "Il calcio di oggi è uno sport per atleti. Trent’anni fa se non avevi grandi doti fisiche ma avevi la tecnica, a calcio giocavi. Oggi no, gli attaccanti devono saper difendere e i difensori saper attaccare, anche chi è dotato tecnicamente deve avere qualità atletiche non banali. O sei come Pafundi, che al talento che gli ha dato il Signore abbina delle doti di velocità estreme".

Ancora su Pafundi: "Pure lui sta lavorando parecchio sul fisico: baricentro basso, difficile da buttare giù... Pafundi merita, come tutti, la possibilità di giocare e sbagliare, si migliora solo attraverso gli errori. Differenze tra Pafundi che gioca in Svizzera e Chiarodia e Mané nella Bundesliga? Non ne vedo di enormi. Sa dove si vedono le differenze? Tra chi gioca e s’allena stabilmente in prima squadra e chi no: ritmo più alto, diversa attenzione ai particolari. La prima squadra è un lavoro, una battaglia, niente scherzi né cali di tensione, se gioco io non giochi tu, c’è competizione".

Sull'avversaria in semifinale: "Francia o Spagna? Intanto ci volevo arrivare (ride, ndr). Ora lasciamo che decida il destino, tanto quelli forti devi comunque affrontarli se vuoi vincere".

Corradi ha parlato anche delle seconde squadre: "Capisco che possano essere una spesa non piccola a bilancio, ma ogni grande club dovrebbe averne una. Si è visto nel momento di crisi della Juve: dalla Next Gen sono usciti 4-5 profili che poi si sono ritrovati in pianta stabile in prima squadra. Lo stesso all’Atalanta, penso a Matteo Palestra che ha fatto un anno di C e ora è in ritiro a giocarsi le sue carte".