Gregucci: "Sono contrariato! Il problema della Lazio è mentale, vi spiego"
Adli e Beltran hanno affondato la Lazio. I due gol della Fiorentina nel primo tempo hanno messo sotto la squadra di Baroni, che poi non è riuscita ad agguantare il pareggio. Ai microfoni di Radiosei l'ex calciatore Angelo Gregucci si è espresso riguardo alla prestazione dei biancocelesti, soffermandosi anche su diversi singoli e sull'arbitraggio di Rapuano. Di seguito le sue parole.
“Bisogna sempre ricordarsi da dove si è partiti. Gli atteggiamenti e i comportamenti sono fondamentali, mi sembra che quando si è obbligati a fare il risultato la pressione toglie qualcosa a questa squadra. Ieri la lettura tattica era facile e purtroppo nella nostra fase di costruzione, senza Rovella e Guendouzi insieme, facciamo difficoltà. Male il primo tempo, De Gea non ha fatto un parata. Secondo tempo dignitoso. Arbitro non esperto per questo tipo di gare, non per gli errori ma per la conduzione. Poi ovviamente la partita la Lazio non l’ha persa per lui. Nei minuti di recupero abbiamo fatto vedere le cose migliori, abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo".
"Sono contrariato perché la gara con il Como, per esempio, non ci ha insegnato niente. Anche lì il primo tempo potevano perdere 3-0. I dettami di Sarri erano chiari: palla e porta. Quando metti il terzo principio, il riferimento, qualcosa si complica. Quanti Chiellini ci sono nel campionato italiano? Pochi. Lui in area non sbagliava, guardava la palla, copriva la palla, ma faceva il duello, sentiva l’avversario. La Fiorentina negli atteggiamenti e nei comportamenti era più centrata sulla partita. Pensiamo al lavoro di Beltran. Ieri il nostro problema è stato mentale, non fisico".
"I nostri punti di forza sono stati la riconquista della palla in alto che ci permette di avere di avere i giocatori che vanno verso la porta senza essere fermati, poi spazio e tempo che con Castellanos e Dia sfruttiamo bene; questi principi sono venuti meno ieri. Isaksen ci fa ben sperare, poi si perde. Ricordiamoci anche che mancava Tavares, che per noi è un fattore. Dia ha il dna d’attaccante, ma non abbiamo più il Luis Alberto di turno, questo per evidenziare cosa manca".
"I terzini? Marusic è questo, lo conosciamo; è abbastanza prestativo quando viaggia in linea, di là c’è un fuoriclasse. Siamo fortunati. Quando si innesca la catena di sinistra le cose si mettono bene. Degli atteggiamenti di Pellegrini ne abbiamo già parlato. Qualsiasi cosa proponi senza Guendouzi e Rovella non dà gli stessi effetti. Sono i due riequilibratori della squadra”.