Gattuso: “Io razzista? Mi chiamano terrone negli stadi. E su Commisso…”
Nel corso di un'intervista rilasciata a Repubblica, Gennaro Gattuso ha fatto chiarezza su ciò che è successo nelle ultime settimane. Dall'addio al Napoli, allo scontro con la Fiorentina passando per le accuse di razzismo e il suo legame con Mendes. Di seguito le dichiarazioni del tecnico calabrese: "Sul tema commissioni non posso parlare, ma posso ricordare la mia storia. Alleno da otto anni, le mie squadre non hanno mai acquistato giocatori di Mendes e non l’ho mai imposto. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli già c’erano. Mendes è un amico, mi dà consigli per la mia carriera visto che ha grandissima esperienza. Il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti. I ruoli li rispetto sempre. Sono ambizioso e voglio giocatori forti e funzionali alla mia squadra, indipendentemente dal loro procuratore, Commisso? Non posso parlare di questo tema, anche perché è una persona che dal vivo non ho mai incontrato. Non ho l'ossessione di parlare a tutti i costi. Ho soltanto il vizio di dire la verità. Tanto, se una cosa non sta in piedi, cade da sola".
ACCUSE DI RAZZISMO DA LONDRA - "Non sono razzista. Mi hanno chiamato terrone in tutti gli stadi. E ora sono vittima dell'odio da tastiera".
NAPOLI - "Sono orgoglioso d’aver allenato una grande squadra in una grande città. In una stagione con problemi e infortuni mai visti abbiamo perso la qualificazione Champions per un solo punto, con partite spesso spettacolari".