ESCLUSIVA - Per Hajrovic c'è la fila, l'agente: "Lazio interessata, ma piace a mezza Europa..."
Ha 21 anni, esulta come Klose e sta incantando la Super League. E’ Izet Hajrovic, esterno offensivo del Grasshoppers, sei reti in questa prima parte di campionato e gli occhi di mezza Europa a scrutarne il talento. La Lazio lo monitora, il mercato svizzero è uno dei più battuti dal direttore sportivo biancoceleste. Potenza, velocità e un buon fiuto per il gol, Hajorvic ha caratteristiche simili a quelle di Candreva. Costa 5-6 milioni, è un investimento per il futuro. L’origine è bosniaca, ma Izet è nato a Brugg, paesino a metà strada tra Zurigo e Basilea, non lontano dal confine con la Germania. I genitori decisero di lasciare la Bosnia e trasferirsi nella quieta Svizzera alla fine degli anni ’80, un percorso comune a tanti. Brugg dista 40 km da Zurigo, casa del Grasshoppers. Gli osservatori del club lo notano, lo prendono. Hajorvic cresce, fa tutte la trafila con le giovanili e il 3 ottobre del 2009 esordisce in prima squadra. A lanciarlo è Ciriaco Sforza, quando il ragazzo ha compiuto 18 anni da soli due mesi, la partita contro il Lucerna finisce 0-0. La stagione successiva, Izet comincia a entrare in pianta stabile in squadra e colleziona 21 presenze condite da cinque gol. Il suo talento si accende a tratti, ma quando lo fa appare travolgente. La terza stagione è simile alla seconda, Hajrovic deve ancora compiere il salto di qualità. L’interruttore si accende quest’anno e l’esterno diventa incontenibile. Ha forza ed è rapido, salta l’uomo, crea superiorità numerica e ha un tiro secco e potente. Su di lui si posano gli occhi di mezza Germania. In Bundesliga lo seguono diverse squadre compreso il Borussia Dortmund che di giovani talenti se ne intende eccome. Non solo Germania. Però. Hajrovic piace –tanto- al Benfica. Il club lusitano è partito alla carica, sta premendo con il Grasshoppers che, però, non cede. Vorrebbe aspettare giugno per privarsi del suo talento.
E la Lazio? La Lazio c’è, ma non è ancora uscita allo scoperto. Non ha affondato il colpo. Hajrovic è uno dei nomi che è uscito nei colloqui tra Tare e Petkovic. Entrambi conoscono molto bene il mercato svizzero, una vetrina che ha già offerto pezzi pregiati alla Lazio. L’esterno piace, qualche approccio c’è stato, la Lazio vorrebbe coprirsi in quella zona di campo, regalare un altro tassello al 4-1-4-1 di Petko. Uno dei nomi trattati è quello di Jesus Corona. Hajorovic è un’idea, ma la bottega del Grasshoppers è piuttosto cara: “La Lazio è uno di quei club che monitora il ragazzo, diciamo che piace –ha dichiarato Steven Semeraro, membro dell’entourage del giocatore, in Esclusiva ai nostri microfoni-, qualche approccio c’è stato. Ma non posso parlare di trattativa, anche perché non ho sentito nessuno in questi ultimi tempi. Conosciamo Petkovic, sappiamo quanto sia attento a quello che succede nel campionato svizzero, ma ripeto che al momento non c’è nessuna trattativa”. Hajrovic è uno dei pezzi pregiati del mercato, è uno dei punti di forza del Grasshoppers che guida la Super League. Il club di Zurigo è primo in classifica, ha quattro punti di vantaggio sul Basilea, non vuole privarsi del suo giocatore di maggior talento: “Io non credo che il Grasshoppers cederà Hajorvic a gennaio. Nel calcio tutto è possibile, ma la vedo difficile”, ribadisce Semeraro. La concorrenza, poi, è folta. In Bundesliga il ragazzo piace molto, ma il Benfica preme più di tutti: “Lui in Germania piace praticamente a tutte le società di primo livello e i portoghesi sono molto interessati. Ma io so che Izet è attratto dalla Bundesliga, anche perché sarebbe più facile un’integrazione anche a livello linguistico”. Porte chiuse dunque? Non proprio. Lo ribadisce Semeraro e spiega anche perché: “La Lazio è una squadra importante, lo sta dimostrando in questa stagione ed è una società di blasone. Sarebbe assolutamente una piazza gradita. C’è Lulic che venendo dalla Svizzera sta facendo molto bene, anche Lichtsteiner e Behrami hanno lasciato il segno in biancoceleste. Quindi c’è un certo feeling tra la Lazio e la Svizzera”. Poi c’è Petkovic, allenatore poliglotta e in grado di mettere in condizione ogni giocatore di esprimere il proprio talento. E’ anche questo una delle virtù di Vlado. Hajrovic, intanto, sfoglia la margherita, il Grasshoppers prova a resistere, per gustarsi le esultanze “alla Klose” almeno fino a giugno. Per scardinare le resistenze servono 5 milioni. La palla passa alle pretendenti.