Pazza Lazio: tra rimonte e ribaltoni, due mesi sulle montagne russe
LAZIO STATISTICHE - Una cosa è certa, con la Lazio non ci si annoia mai. Non è tanto il gioco frizzante e divertente della squadra di Inzaghi, ma quanto l'imprevedibilità delle sfide che i biancocelesti giocano. In questi primi due mesi della stagione, il club è sembrato ricadere ciclicamente negli stessi errori. In primis assolutamente quelli davanti la porta avversaria, alcuni anche clamorosi che troppo spesso non hanno permesso a Lulic e compagni di giocare più serenamente. In secundis le troppe amnesie difensive che costano sempre più care. Questi primi sessanta giorni sono stati anche all'insegna delle rimonte e dei ribaltoni. Dopo la netta vittoria di Marassi, la Lazio ha iniziato subito in salita nel derby. Nonostante una superiorità netta, i biancocelesti sono andati sotto per il rigore di Kolarov e sono riusciti a pareggiare grazie a Luis Alberto. Un pareggio che va strettissimo visti anche i quattro legni colpiti. Dopo la sosta, però, le aquile subiscono il pesante uno-due contro Spal e Cluj in due gare fotocopia. Biancocelesti belli e sfrontati che vanno in vantaggio (rispettivamente con Immobile e Bastos, ndr), ma che incredibilmente non chiudono il match subendo il ritorno avversario. Nonostante le due formazioni siano inferiori ai ragazzi di Inzaghi sono loro a portare a casa l'intera posta in palio. Vanno a verbale le vittorie nette con Parma e Genoa, intervallate dal ko sfortunato contro l'Inter. Si arriva poi alle ultime quattro gare in cui la Lazio si è dimostrata in tutta la sua "follia".
RIMONTE E RIBALTONI - La sfida con il Rennes all'Olimpico per circa un'ora non si accende. I francesi sbloccano il risultato e questo sveglia i capitolini. Le reti di Milinkovic e Immobile ribaltano il risultato e regalano tre punti d'oro per il girone. Tre giorni dopo altra gara folle disputata dalla squadra di Inzaghi al Dall'Ara. Rossoblù avanti due volte e riacciuffati da una doppietta di Immobile. Poi tra espulsioni e clamorose occasioni da rete, nel finale arriva un autentico match point. Un calcio di rigore che Correa sciupa malamente colpendo la parte alta della traversa. Si sperava che la sosta per le Nazionali potesse far ragionare il team, ma le cose sembrano peggiorate. Sabato la partita più pazza della storia con una Lazio che sbaglia l'approccio e va sotto 3-0 contro una straripante Atalanta, che sbaglia almeno altre tre occasioni nitide. L'orgoglio delle aquile esce fuori nella ripresa e all'ultimo respiro Immobile firma un 3-3 che vale come una vittoria. Ieri al Celtic Park si è vista un'altra ottima prestazione, con Lazzari che faceva urlare il popolo biancoceleste. Grida che diventavano prima di sofferenza, quando Correa si divorava il 2-0 colpendo il palo, e poi di dolore, quando il Celtic ribaltava il risultato. Non potevano mancare poi due autentici miracoli di Forster, portiere criticato in tutto il Regno Unito per continui errori, su Parolo e Cataldi. Amarezza e punti persi pesanti in campionato e, soprattutto, in Europa League. La stagione è ancora lunga, ma non sono più consentiti passi falsi. Ok essere pazzi, ma l'autolesionismo è troppo.
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