Siviglia - Lazio, Lulic: "Dovevamo segnare, dispiace uscire così. Ora la Coppa Italia"
Alla Lazio manca ancora il gol. E anche un po’ di furbizia: ancora Ben Yedder porta avanti il Siviglia, poi Marusic vanifica la superiorità numerica nel miglior momento dei biancocelesti dei Inzaghi. Che abbandonano l’Europa League. Questa l’amarezza di Senad Lulic ai microfoni di Lazio Style Channel: “Ero a un passo dal gol, volevo tirare di prima, poi quando l’ho stoppata ho sentito il contatto tra difensore e portiere. Dovevo tirare prima, con quel gol la partita sarebbe andata diversamente. Sapevamo che avremmo avuto bisogno di due gol, dispiace non averne segnato neanche uno. Il risultato è chiaro, ma guardando la partita usciamo a testa alta. Ora martedì prossimo ci aspetta un’altra gara molto importante. I giocatori stanno tornando, speriamo di recuperarne qualcuno per la Coppa Italia. Possiamo contare però anche su chi ha avuto meno possibilità quest’anno. Faccio i complimenti a tutti: dispiace uscire così, guardiamo avanti. Non è facile giocare ogni tre giorni, speriamo di recuperare soprattutto qualcuno in difesa. Dobbiamo continuare a lottare insieme, così possiamo fare grandi cose”.
Al termine di Siviglia-Lazio, il capitano biancoceleste è intervenuto anche ai microfoni dei cronisti presenti in zona mista: "Purtroppo l'esperienza in Europa League si è chiusa male. Dopo la partita di andata ero fiducioso, ero convinto che avremmo potuto fare l'impresa oggi. Ma guardando la gara, al di là del risultato, potevamo fare qualcosa in più. Segnando un gol sarebbe stata sicuramente un'altra partita. Il rigore? Dicono che ci fosse. Io il contatto l'ho sentito. Prima del contatto però potevo tirare e fare gol. Lazio troppo timida nel primo tempo? Non penso. Queste partite vanno giocate in una determinata maniera: avere pazienza, ché il gol può arrivare anche al 90'. Non volevamo aprirci subito o rischiare tanto. Poi loro hanno fatto un gol al primo tiro". Poi sul periodo complicato e le tante assenze: "Guardando la formazione, oggi non mi sembrava una Lazio in piena emergenza. Anche in panchina c'erano giocatori validi come Parolo, Leiva e Correa che potevano entrare. Ora però si riparte come sempre: senza cercare alibi né colpevoli. Bisogna rialzare la testa ché martedì in coppa contro il Milan ci aspetta una partita molto importante. Come sta la Lazio fisicamente? È normale che a fine febbraio un po' di stanchezza si faccia sentire. Ma è quello che vogliamo: le grandi squadre giocano ogni tre giorni. Non ci lamentiamo perché giochiamo sempre. Siamo tutti professionisti".
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