Guendouzi: "Lazio, tifosi, Sarri, passioni e capelli. Vi racconto chi è Matteo"
RASSEGNA STAMPA - Matteo Guendouzi sempre più protagonista in casa Lazio. Arrivato negli ultimi giorni di mercato dal Marsiglia, il centrocampista sta entrando pian piano negli schemi di Sarri e nel cuore dei tifosi biancocelesti. Come svelato in un'intervista al Messaggero, lui è uno nato per dare battaglia sul campo e vuole vincere a tutti i costi, di qualsiasi sport o competizione si tratti, dall'allenamento fino al ping pong e le carte. E' arrivato nella capitale con le idee molto chiare, di uno che sa cosa vuole: "Mettere tanti trofei in bacheca". C'è voluto un po' per trovare l'accordo tra le due società, ma il ragazzo spiega "nella mia testa avevo solo la Lazio". Sapeva che l'operazione sarebbe andata a buon fine, voleva confrontarsi con un nuovo campionato nonostante le avance della Premier. E' stato convinto dal progetto di una società come quella capitolina ambiziosa e che ha già vinto in Italia e in Europa.
Guendo è rimasto subito ammaliato dalla bellezza di Roma. L'ha già assaporata con lunghe passeggiate in compagnia della famiglia e ha già sentito sulla propria pelle la passione dei tifosi. E il ruolo di Sarri? Anche questo è stato fondamentale per convincerlo. "Mi voleva e mi ha chiamato per dirmi come mi avrebbe fatto crescere ancora". Matteo apprezza il gioco offensivo del Comandante, dove un centrocampista gode anche di una certa libertà. Adesso può solo migliorare con lui. L'8 biancoceleste è uno che non si risparmia, che nel DNA ha garra e veleno. Forse merito del karate, primo sport che ha praticato. Poi però è stato folgorato dal calcio che oggi è il suo lavoro e la sua passione più grande. I laziali lo hanno accolto con un bagno di folla a Ciampino e lui è pronto a ricambiare tutto l'affetto che sta ricevendo. Matteo vuole lottare e correre per la sua Lazio. E' nato e cresciuto leader.
L'Arsenal la sua squadra del cuore da bambino, ma adesso l'obiettivo è tornare a vestire la maglia della Nazionale. Nel mirino, dopo i Mondiali in Qatar, ci sono i prossimi Europei in Germania. Per farlo bisognerà passare dalle prestazioni con la Lazio. L'impatto è stato devastante con un esordio super al Maradona: "Non ho ancora capito perché mi sia stato annullato il gol... Per me era rete, poche storie". La scelta del numero? Pochi fronzoli, ha sempre vestito o la 8 o la 6 che però era occupata da Kamada. E poi forse il suo tratto più caratteristico, più di un numero sulla schiena, la sua folta chioma. L'ha sempre avuta fin da ragazzo e ormai fa parte di lui. E' quasi un tratto distintivo, anche se all'Arsenal qualcuno faceva fatica a riconoscere lui e David Luiz. Guendo ha le idee chiare proprio su tutto. Si taglierebbe i capelli in caso di vittoria del Mondiale? "Assolutamente no, non se ne parla".