FOCUS - Buon compleanno, Nesta: la storia biancoceleste del ragazzino diventato leggenda

19.03.2017 08:00 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Buon compleanno, Nesta: la storia biancoceleste del ragazzino diventato leggenda
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© foto di Federico Gaetano

In quarantuno anni, Alessandro Nesta ha avuto tempo di vincere: uno scudetto nel settore giovanile, un europeo U21, tre scudetti in Serie A, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe, tre Supercoppe europee, 2 Champions League, un Mondiale. Poi, volare Oltreoceano, vincere anche qui - un Canadian Championship, con il Montréal Impact - appendere gli scarpini al chiodo, reinventarsi allenatore, infine prendere in mano il Miami Fc dell'amico ed ex compagno di squadra Paolo Maldini. Adesso, tra la Capitale italiana e Alessandro Nesta c'è un oceano di mezzo. Laddove tutto è nato, dove cresceva un giovane ragazzino romano, promessa fiutata prontamente dal club romanista. Ma Alessandro non avrebbe mai vestito la maglia giallorossa: il padre Giuseppe, lazialissimo, non l'avrebbe mai permesso. La Lazio nel cuore e nel sangue, prima di un addio travagliato, dopo il quale essere protagonista a Milano, sponda rossonera. Quarantuno anni di Nesta, per rileggere le pagine della sua carriera scritte a Roma, fino al difficile epilogo. Perché prima di essere qualsiasi altra cosa, Alessandro Nesta resta il Capitano del secondo scudetto nella storia della Lazio. 

13 MARZO '94, DOVE TUTTO EBBE INIZIO - Non aveva nemmeno diciotto anni, li avrebbe compiuti cinque giorni dopo. Una festa impossibile da dimenticare. In realtà, Alessandro era stato inserito in rosa già l'anno precedente, da uno tecnico come Zdenek Zeman, maestro nel fiutare talenti ed esaltare giovani. Ma è Dino Zoff che lo lancia in serie A, per la prima volta, durante un Udinese-Lazio finito sul 2-2. Fuori Pierluigi Casiraghi, dentro il giovane Nesta. Durante la stagione seguente, il ragazzino di Cinecittà avrebbe collezionato 11 presenze. La leggenda sportiva di uno dei più forti difensori italiani di sempre nasce qui. 

29 APRILE '98 - Il primo trofeo dell'era Cragnotti, sul quale c'è la firma indelebile di Alessandro Nesta. Nella gara di ritorno della finale di Coppa Italia del '98, la Lazio è destinata a partire svantaggiata: il Milan l'ha punita nella gara di andata con un gol di Weah. Nemmeno il secondo round sembra girare bene, per i biancocelesti. Albertini apre le marcature nella ripresa, alla Lazio adesso servono tre gol per alzare la Coppa al cielo. In appena dieci minuti, però, accade di tutto. Gottardi, Jugovic dal dischetto, infine Nesta. 

IL PIU' LESTO DI TUTTI - Batti e ribatti in area milanista. Negro tira la palla, "il portiere respinge ma non trattiene e Nesta è più lesto di tutti nel sospingerla in rete", scriveva la Gazzetta dello Sport. Quel ragazzino sta diventando Alessandro Nesta, segna la rete decisiva e regala la seconda Coppa Italia alla Lazio. Ferendo il Milan, sottolinea ironicamente il destino. "Sull'1-1 il pubblico è stato incredibile, ci ha trascinato: non si sentiva più niente in campo, era tutto rumore, non avevamo alternative: dovevamo crederci, l'abbiamo fatto".  

18 MAGGIO '00 - La vittoria contro la Reggina, che permette alla Lazio capitanata da Nesta di laurearsi Campione d'Italia, è un successo di appena quattro giorni prima. A Meazza, la squadra di Eriksson sbarca ancora inebriata dai festeggiamenti, con capigliature celesti, tricolori e ossigenature come se piovessero. Un pizzico fuori allenamento, Nesta e compagni, ma la voglia di conquistare il double e tornare a Roma anche con la Coppa Italia è troppo forte per cedere di un solo millimetro. Lo stesso Alessandro resta in campo fino all'ultimo, nonostante qualche acciacco. L'Inter ci prova a ribaltare il risultato dell'andata (2-1), ma i tentativi nerazzurri - con tanto di palo di Recoba sul finale - vengono tutti sventati dai capitolini.

IL DOUBLE - Triplice fischio sullo 0-0, "ci si aspettava una Lazio scarica dopo i festeggiamenti per lo scudetto, invece prevale la voglia di vincere tutto", titola il quotidiano rosa. Mai sazi: "Volevamo centrare l'accoppiata e ci siamo riusciti, la squadra ha lottato con impegno per regalare ai tifosi pure la Coppa Italia". Quattro giorni per conquistare tutto. E molti anni dopo, Nesta avrebbe ammesso: "Giocare con la Lazio era il mio sogno fin da bambino, vincere il tricolore a Roma è stato il mio trionfo più grande. La Champions con il Milan è stata incredibile, ma lo scudetto rimane il più importante per me".   

31 AGOSTO '02 - E poi il momento di dirsi addio. Anzi, in realtà Alessandro Nesta non ne ebbe nemmeno il tempo: "Il mio trasferimento al Milan fu molto strano. La mattina mi allenai a Formello, era l'ultimo giorno di mercato, poi scese in campo Cragnotti che mi disse che ero stato venduto al Milan. Non potevo rifiutare, conoscevamo tutti i problemi del club e quella stessa sera mi sono ritrovato nello stadio San Siro di fronte a 60 mila spettatori. E' stata dura perché non ho nemmeno avuto il tempo per capire cosa stesse accadendo". Un affare già concluso, per fare cassa e mettere una toppa sulle tante difficoltà finanziarie. Senza possibilità di scegliere: "Non mi sento un traditore".

ORFANI DEL CAPITANO - A Roma, la notizia dell'ufficialità della cessione scatena il panico. Intorno all'Olimpico, dove si sta disputando l'amichevole tra Lazio e Juventus, scoppiano i tafferugli: esplode la rabbia per la cessione di Nesta e Crespo. La partenza improvvisa del difensore, senza nemmeno il tempo di salutare la gente laziale in occasione di quella sfida contro i bianconeri, sarà destinata a rimanere una ferita aperta nel cuore di molti tifosi. Non per sempre, c'è un'altra data da cerchiare: 12 maggio 2014, i tifosi della Lazio si raccolgono all'Olimpico per festeggiare i quarant'anni dal primo scudetto. Nesta torna a casa. La nostra storia finisce qui. Un ritorno, dopo un disperato quanto silenzioso addio. Potevamo parlare ancora del florido prosieguo della sua carriera, delle Champions, dei Mondiali, del presente che lo vede impegnatissimo con il suo Miami. Ma non l'abbiamo fatto: prima di essere tutto questo, Alessandro Nesta resta il Capitano della Lazio campione d'Italia.