La Lazio è (ancora) on fire. E nel giorno del “Maestro”, all'Olimpico l'amore è travolgente!
Si parte con l’omaggio a Maestrelli, si conclude con l’intera squadra sotto alla Nord, prendendosi l’abbraccio dei tifosi che, anche in questa occasione, hanno risposto presente, riempiendo l’Olimpico. Nel mezzo, il vantaggio di Zaccagni, la freccia “scoccata” davanti ai presenti. E poi l’eurogol di Romagnoli, quel nome che porta dietro la maglia mostrato con l’orgoglio che ha solamente chi, quella casacca, l’ha rincorsa per anni. E infine il Sergente, che si rende protagonista di una doppietta per il poker definitivo grazie a cui la Lazio esce con i tre punti dalla prima partita di quello che sarà, a tutti gli effetti, un vero tour de force.
Dalle gradinate dell’Olimpico torna a esser cantato un coro che, probabilmente, non passa mai di moda: “Lazio is on fire”. E mai parole sarebbero state più adatte per riassumere la prova di Immobile e compagni contro lo Spezia. Alchimia alle stelle, passaggi fatti praticamente “al buio” ma comunque riusciti. E poi una serie di giocate di qualità da far invidia a qualsiasi squadra della Serie A. All'Olimpico l'amore travolge tutti: punti persi, sconfitte e polemiche sterili. La Lazio è rabbiosa, come Immobile che ha archiviato l’ennesimo problema fisico pur di rispondere presente alla chiamata di Sarri.
La Lazio ha fame di successi, così come Sarri, rimasto in tribuna a causa della squalifica ma non per questo meno vicino alla squadra. La Lazio è romanticamente pazza, come quei tifosi che la seguono senza scomporsi. Nel weekend o il giovedì in Europa, a Roma o in trasfera. Dopotutto, non importa. La Lazio è orgogliosa, come lo sguardo di tutti i laziali rivolto allo striscione che campeggiava in Curva Sud. Da oggi, ufficialmente, Curva Maestrelli. Ma nel cuore della gente che ha ancora in mente l’ardore di quella “banda di matti”, lo è sempre stata.
Pubblicato ieri alle 15:15