Lazio, Gottardi: "Rimpianto Valencia, Nedved ed Eriksson: i miei ricordi"

05.03.2025 08:45 di  Andrea Castellano  Twitter:    vedi letture
Lazio, Gottardi: "Rimpianto Valencia, Nedved ed Eriksson: i miei ricordi"
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© foto di Federico Gaetano

RASSEGNA STAMPA - La Lazio vola in Repubblica Ceca per affrontare il Viktoria Plzen agli ottavi di finale di Europa League: "Giocare in certi stadi non è mai semplice, lì l'atmosfera è sempre molto calda e i tifosi fanno sentire la loro pressione. Non sarà facile", spiega l'ex calciatore biancoceleste Guerino Gottardi ai taccuini de Il Cuoio. Nel 2000, infatti, aveva giocato contro lo Sparta Praga con la Lazio di Eriksson riuscendo a vincere 0-1 con il gol di Ravanelli: "In quella sfida il mister mi schierò tre i quattro difensori. Mi sono sempre ritenuto un jolly". In quella squadra piena di campioni ha dovuto ritagliarsi spazio adattandosi in più ruoli: "Per giocare in quella Lazio ero disposto a tutto", dice.

Eriksson era sempre stato bravo a far girare tutti, così Gottardi cercava di sfruttare ogni occasione che gli veniva concessa in campo e in qualsiasi ruolo. Il suo unico rimpianto è la Champions League, soprattutto dopo l'eliminazione contro il Valencia: "Secondo me la Coppa poteva essere nostra. Avevamo tutto per poterla vincere. Se fossimo passati potevamo arrivare fino in fondo". Oltre a quello, resta l'amaro in bocca anche per la finale di Coppa Uefa contro l'Inter. L'ex biancoceleste, comunque, si è tolto tante soddisfazioni nella Capitale: "Il gol nel derby è stato bellissimo e importantissimo, ma preferisco quello in finale di Coppa Italia contro il Milan. È stata una soddisfazione straordinaria", spiega. 

Gottardi nella Lazio ha avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni, come Signori: "Un bomber eccezionale"; Boksic: "Talento unico, poteva vincere le partite da solo come farti giocare in dieci quando non gli andava"; Nedved: "Impressionante, capace di giocare senza mai calare di forma, sempre allo stesso modo"; e Jugovic: "Fantastico, mai visto nessuno così". Ed è stato allenato anche da allenatori importanti come Eriksson e Zoff: "Due signori. Eriksson era straordinario, tatticamente e nei modi". Ma anche Zeman: "È stato un grande, solo che dopo un po' ti faceva perdere la voglia di seguirlo", conclude.