Lazio, il futuro è tuo! Mercato intelligente, ora la mano di Sarri per sognare
Mercato chiuso, ora solo campo. La Lazio ha vissuto le ultime battute della sessione estiva da protagonista, ma solo in uscita. Via diversi esuberi tra i quali Akpa-Akpro, Kiyine, Durmisi e soprattutto Acerbi che sul filo è riuscito ad approdare dal vecchio amore Inzaghi che tanto l’ha voluto a Milano per completare la propria difesa. Bene in uscita, molto bene in entrata. La Lazio ha aggredito il mercato, come forse non s’era mai visto nell’era Lotito. C’è la mano di Sarri sul cambio di rotta biancoceleste, ma anche la forza e la lungimiranza del presidente che ha deciso di assecondare il tecnico al quale era stato rinnovato il contratto e con cui s’era concordata una strategia ben definita.
MERCATO INTELLIGENTE - Ringiovanire e prendere giocatori che per caratteristiche fossero adatti all’idea di calcio di Sarri. Romagnoli è il colpo più roboante, l’apporto che può dare Alessio è stato evidente fin dalla prima partita contro il Bologna: carisma, personalità, tecnica e attaccamento. Ma occhio anche a innesti meno pubblicizzati come Provedel - già protagonista di prove convincenti - e giovani come Marcos Antonio, Maximiano, Cancellieri, Gila e Casale. Ragazzi di valore e prospettiva che Sarri sta svezzando con cautela, per poi inserirli gradatamente nel proprio progetto. È arrivato pure Vecino che offre sostanza ed esperienza alla mediana. Mercato intelligente, condotto con tempistiche perfette e squadra praticamente pronta già per l’inizio del ritiro di Auronzo. Impossibile sottovalutare un altro aspetto. La permanenza di Milinkovic-Savic è un fattore decisivo: il serbo innalza vertiginosamente il valore dell’undici a disposizione di Sarri, le prime quattro giornate non sono state altro che l’ennesima conferma di ciò. Sergio sembrava destinato a partire, la Lazio è riuscita a tenerlo e non a trattenerlo. Milinkovic resta a Roma, lo fa con la testa giusta, pronto - da Sergente - a condurre la propria truppa verso l’obiettivo Champions.
SEGUIRE LA STRADA TRACCIATA - A Genova ha deliziato con un assist da cineteca, un gesto tecnico meraviglioso per mandare in porta Immobile, arrivato a quota 184 in Serie A. Proprio da questi due fenomeni deve ripartire la rincorsa della Lazio alle prime quattro posizioni. C’è poi Luis Alberto che sembrava destinato alla partenza e invece è rimasto. Contro Inter e Samp ha mandato segnali più che incoraggianti, se lo spagnolo dovesse ritrovare continuità, fiducia e condizione, allora potrebbe diventare l’acquisto in più di questa sessione estiva di mercato. Genova ha lasciato l’amaro in bocca nel gruppo, il pareggio di Gabbiadini ha fatto sfumare una vittoria che sembrava conquistata. Sarri ha parlato di leziosità, ma ha pure sottolineato la crescita mentale di una squadra che ora appare solida, convinta e determinata nel seguire l’idea propugnata dal proprio allenatore. La Lazio ha messo insieme otto punti in quattro gare, ha schiantato l’Inter di Inzaghi, da tutti segnalata come la favorita per la vittoria finale, l’ha fatto non in modo estemporaneo, ma con gioco e ferocia. Ferocia che s’era vista pure contro Bologna e Torino. Non a Genova, dove però i biancocelesti hanno offerto una costante sensazione di superiorità e di personalità nel tenere il campo. L’anno di semina sembra aver prodotto i propri frutti, ora il campo darà il proprio verdetto, ma questa è un’altra Lazio rispetto a dodici mesi fa. Sul campo e dietro le scrivanie. Forza, determinazione e ambizione. Segnali che ha colto anche il popolo Laziale, accorso in massa nelle prime due all’Olimpico. La strada è quella giusta, continuare a seguirla è imperativo.
Pubblicato il 1/09