Lazio, Amoruso: "Con gli scozzesi non basta la qualità, vi racconto il calcio a Glasgow"
Uno degli esperimenti più riusciti di emigrazione italiana nella storia del nostro calcio. A Lorenzo Amoruso è bastato oltrepassare la Manica, sbarcare nella terra dei cuori impavidi “alla Braveheart” per riconoscere nell’ambiente circostante una parte di sé. L'ambizione e il coraggio sono stati ingredienti indispensabili per l’ex difensore della Fiorentina, che lungo le rive del Clyde ha trascinato i Rangers alla conquista di tre Scottish Premier League. Dall'altra parte di Glasgow i rivali storici del Celtic, quell'Old Firm che scorre nel vene dei glaswegians (termine inglese per indicare i cittadini della più grandi città scozzese). Un calcio tutto da vivere, tra fiumi di Tennent's e Porridge, come ci racconta in esclusiva Lorenzo Amoruso, ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it.
CELTIC PARK - "La Lazio è superiore, la loro è una squadra però che può creare problemi soprattutto se approfitta dei limiti palesati quest'anno dai biancocelesti. Ci sono state diverse situazioni che hanno limitato la Lazio, guardate il primo tempo con l'Atalanta. La problematica reale è che la Lazio manca di concentrazione, un problema mentale che paghi con le squadre fisiche proprio come il Celtic. Tecnicamente la Lazio è superiore, ma non può pensare di poter avere un compito agevole. Il Celtic Park è un ambiente particolare, serve parecchio carattere e mentalità europea. I cali di tensione, poi, meglio lasciarli a Roma...".
SCOTTISH PREMIER - "Negli anni il campionato scozzese è cambiato in peggio. Son venuti meno gli investitori e i presidenti di un certo peso, dunque è fisiologico che i big cerchino altre mete e i club di conseguenza puntino molto sui giovani. Sono tanti gli scozzesi appetiti però dalle grandi di tutta Europa. Devi sapere che quando affronti queste squadre essere tecnicamente superiore non basta, devi sapere anche che se non vai a ribattere la loro preparazione fisica alla lunga rischi di pagarla. La tecnica spesso viene sopraffatta dalla corsa e dai ritmi che riescono ad imprimere. Non è abbastanza metterci la qualità contro gli scozzesi...".
PROBLEMI LAZIALI - "Non vedo la Lazio feroce come ammiravo gli anni scorsi. Lo scorso anno dominava le gara, si esaltava in un risultato positivo e traghettava meglio le sue gare. Oggi vedo un passo indietro dal punto di vista mentale, certificato da errori banali. Quest'anno è stato un calvario di errori tattici, che non ti aspetteresti da una squadra collaudata come la Lazio. Me l'aspetterei da una Roma, da una Fiorentina. Mi sarei aspettato un exploit diverso: Luis Alberto e Milinkovic peggio dello scorso anno non potevano fare. Se questo è l'atteggiamento evidentemente non sono maturi per una big, quelle squadre non hanno bisogno di mediocrità o sola sufficienza. Non è difficile arrivare in una big, la difficoltà è restarci e imporci...".
PASSATO VIOLA - "La Fiorentina è una squadra giovane che ha cambiato tantissimo. Non è il campionato dove la Fiorentina deve dominare o conquistare, ma una fase di transizione per una crescita definitiva l'anno prossimo. Deve essere una crescita per tutti, anche per la nuova dirigenza. Con la Lazio mi aspetto una sfida aperta, considerando che si affrontano due squadre tutt'altro che rinunciatarie. La trasferta di Glasgow potrebbe pesare sulle sorti di questa partita, per questo metto la Viola un filo più avanti".
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Articolo pubblicato il giorno 22/10/19 alle ore 19:05