ESCLUSIVA - Lazio, Cataldi: "Voglio essere importante!". E su Sarri... - AUDIO/VIDEO
AURONZO - Un nuovo allenatore significa ambizioni rilanciate da parte di tutti. Danilo Cataldi cerca un ruolo da protagonista nella nuova Lazio di Sarri: questione di partite e minutaggio, ma soprattutto di considerazione da parte del tecnico. Di seguito le parole rilasciate in esclusiva alla nostra redazione: se il lavoro paga, il classe 1994 spera di riscuotere presto l'impegno dimostrato. Anche quando è stato impiegato meno... (CLICCA QUI PER IL VIDEO DELL'INTERVISTA O SCORRI A FINE ARTICOLO)
26 anni, una vita alla Lazio. Cosa significa per te?
“Questo club per me è tutto, sono entrato nelle giovanili nel 2006, sono sempre stato qui a parte quei brevi intervalli che nel bene o nel male mi hanno aiutato a crescere. La Lazio per me è come una famiglia, sono di casa, conosco ogni cosa, sono felice di far parte di questa famiglia”.
Che Lazio stai vedendo con l’arrivo di Sarri?
“Una Lazio diversa, ovviamente si è parlato principalmente del modulo, che è il cambiamento più radicale. Le sensazioni sono positive, inizialmente magari incontreremo delle difficoltà, cercheremo di fare nel migliore dei modi e di capire in fretta ciò che vuole il mister”.
Che ruolo avrà Cataldi nella prossima stagione?
“Non lo so, vediamo. Sto lavorando come prima, come sempre, mi metto a completa disposizione dell’allenatore”.
Che impatto ha avuto su di voi Sarri?
“Molto positivo, abbiamo fatto delle chiacchierate anche prima di venire qui ad Auronzo. Ci ha fatto capire quello che dobbiamo essere, quello che dovremo essere in futuro. Ha le idee molto chiare, le fa capire dentro e fuori dal campo, ha portato tante cose positive”.
Finora alla Lazio hai avuto alti e bassi. È dipeso più da te o da chi ti ha giudicato?
“È una domanda difficile, l’anno scorso ho avuto un inizio molto problematico, venivo da un problema del campionato precedente, mi sono infortunato dopo il lockdown, mi sono portato dietro il problema durante l’estate, durante la pausa e poi fino all’inizio del campionato. È stato difficile. In più sono stati acquistati due giocatori a centrocampo, è normale che ci fosse più concorrenza. Il mister ha fatto determinate scelte, un po’ è dipeso da me, dallo stato fisico o dagli allenamenti, immagino che il mister abbia fatto certe scelte per questo. Quando sono stato chiamato in causa ho sempre cercato di dare il massimo.
Quanto è complicato incidere in corsa?
“Onestamente non penso sia facile giocare spezzoni oppure una partita dopo tanto tempo che non si gioca. Da fuori sembra tutto semplice, posso assicurare che non è così. Ci sono dei meccanismi tra reparti che uno stando in campo ogni settimana riesce a fare in automatico. Cambiando è più complicato. Un po’ è dipeso da me, un po’ dal resto. Se va bene la squadra, come due anni fa, anche cambiando interpreti si fa bene. C’era talmente tanto entusiasmo e voglia di portare a casa il risultato che si faceva bene a prescindere. C’era una linea da seguire e si seguiva quella. Quando la squadra va in difficoltà allora è più difficile”.
Qualcuno pensa che tu qui alla Lazio abbia trovato la tua comfort-zone?
“Non è così, lo assicuro. Uno può stare bene qui anche con la famiglia, ma se avessi vissuto la stessa situazione dell’anno scorso per più stagioni non so se sarei rimasto. Parlo di me, ma il discorso si può espandere a ogni giocatore. Se non ti senti più in grado di poter dare una mano diventa tutto controproducente. Se il mister fa delle scelte bisogna rispettarle, ma se uno non si sente più neanche in discussione, se si allena bene o male e comunque non cambia niente, allora per me la cosa è controproducente. La carriera di un calciatore è troppo breve per pensare alla comfort zone e cose simili, danneggerei anche la squadra a ragionare così, sarei ingiusto”.
Con Sarri aumenteranno le motivazioni? In che posizione giocherai?
“Sono uno che si motiva da solo. L’arrivo del mister con la sua personalità ti aiuta comunque in questo, è tutto nuovo. In automatico si è più motivati. Finora ho provato solo da interno di centrocampo, mi trovo bene, non lo faccio da un po’ di tempo, con Inzaghi ho fatto quasi solo il play, ma nelle giovanili e negli altri anni ho giocato da mezzala. Devo solo riabituarmi un po’”.
Un commento sul ritorno di Felipe Anderson?
“Sono veramente contento, Felipe è un grandissimo giocatore e un ragazzo d’oro. È stato accolto benissimo da tutti, sono felice che sia ritornato. Spero ci faccia vedere le cose che ci ha mostrato gli anni in cui è stato qua”.
Corsa Champions: chi ti preoccupa?
“Sarà una bella lotta, ci sono tante squadre che potranno ambire alla Champions e ai primi posti, sarà un bel campionato”.
Sul derby con la Roma di Mourinho?
“Più che Mourinho vedo la squadra avversaria. Sarri ha già affrontato partite importanti, le sensazioni per il derby magari saranno un po’ diverse, ma glielo faranno capire soprattutto i tifosi”.
Il tuo sogno?
“Meglio che non dico nulla, tengo tutto per me. Saluto con affetto i tifosi della Lazio”.
Pubblicato il 16/07 alle 19.15