L'Iran ha attaccato Israele: il racconto di una lunga notte
Sono le 21.56 in Italia quando Benjamin Netanyhau - primo ministro israeliano - parla così alla nazione: "Cittadini israeliani, negli ultimi anni, e ancor più nelle ultime settimane, Israele si sta preparando alla possibilità di un attacco diretto da parte dell'Iran". Una possibilità che era nell'aria da giorni, della quale l'Iran aveva minacciato dopo il raid nella città di Damasco (Siria) dello scorso primo aprile. In quell'occasione era stato colpito il consolato iraniano e ucciso Mohamed Reza Zahedi, figura di spicco delle Guardie della rivoluzione. Un sintomatico mutamento degli equilibri. Il rapporto tra Tel Aviv e Teheran, d'altronde, è sempre stato molto teso, seppur latente. L'attacco della notte tra il 13 e il 14 aprile rappresenta un evento senza precedenti. Mai, fino a oggi, l'Iran aveva lanciato un attacco diretto sul territorio israeliano. L'annuncio ufficiale arrivato dall'esercito di Netanyhau - alle 22.19 - , parla di decine di droni e missili partiti dall'Iran a più ondate per un attacco destinato a durare più ore. Le fonti Usa nelle ore seguenti confermeranno, parlando di un numero tra i 400 e i 500 droni.
LE REAZIONI NEL MONDO - Il mondo è in fibrillazione. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, torna alla Casa Bianca per incontrare un suo team nella Situation Room, annuncia un discorso al popolo israeliano, ma un passo indietro nelle ore seguenti rimanda tutto al giorno successivo. In Italia il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si incontra con esponenti di governo, in particolare con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, quello della Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Londra e Parigi condannano l'attacco. La Giordania annuncia lo Stato d'Emergenza, pronta a fermare il passaggio dei droni e dei missili sopra il proprio territorio, dall'Iraq, intanto, arriva la conferma. Le immagini sono banali e terrificanti. Missili e droni passano nel cielo squarciando un surreale silenzio. L'Iran ha davvero attaccato.
LA CONTROFFENSIVA - È mezzanotte nel nostro Paese quando inizia la controffensiva. Quattro caccia americani e due francesi decollano dopo l'attacco lanciato dall'Iran e si dirigono verso lo spazio aereo iracheno. Nel frattempo, gli Hezbollah libanesi annunciano di aver lanciato dei missili verso le alture del Golan occupate da Israele. Queste ultime obiettivo anche dell'Iran, così come le basi aeree nel Negev, come sottolinea New York Times. Passano quaranta minuti prima di ricevere novità in merito alla risposta degli alleati. Alle 00.41 la radio militare israeliana conferma l'abbattimento di oltre 100 droni, grazie alla collaborazione di Usa e Gran Bretagna. Un'ora più tardi delle esplosioni nell'area di Damasco sono il segnale che l'attacco sta ufficialmente iniziando. Il popolo israeliano è chiuso nei rifugi, i militari tentano di ostacolare l'arrivo sul territorio della minaccia, gli Usa poco più tardi confermano il continuo abbattimento di droni e missili ipersonici (e Kheibar). Sono le 3.42 quando arriva il respiro di sollievo. Le Forze di difesa israeliane (Idf) fanno sapere ai residenti di poter lasciare i rifugi, tornare nelle proprie case: l'attacco dell'Iran è terminato senza vittime o danni rilevanti. Il bilancio parla di una sola ferita. Una bambina nel sud di Israele, colpita da schegge in seguito all'intercettazione di un drone iraniano sull'area.
LE CONSEGUENZE - Nelle ore che seguono il protagonista principale è nuovamente Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti annuncia in una nota un incontro con il G7 per "coordinare una risposta diplomatica unitaria allo sfrontato attacco dell'Iran", prima di sottolineare l'incrollabile sostegno degli Usa a Israele. Tuttavia, poco più tardi lo stesso Biden comunica a Netanyhau di non voler sostenere un eventuale contrattacco, così come sottolinea il ministro della Difesa americano Lloyd Austin: "Non cerchiamo un conflitto con l'Iran ma non esiteremo ad agire per proteggere le nostre forze e sostenere la difesa di Israele". A sancire la fine della lunga notte è il messaggio del primo ministro israeliano su X: "Li abbiamo intercettati, li abbiamo respinti" - scrive, per poi concludere - "insieme vinceremo".