Zauri: "La Lazio mi stuzzica. Terzini, attaccanti e la sfida di Baroni..."

23.08.2024 17:20 di  Edoardo Zeno  Twitter:    vedi letture
Zauri: "La Lazio mi stuzzica. Terzini, attaccanti e la sfida di Baroni..."

A tutto Luciano Zauri. Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, nel corso della trasmissione Lazio Social Club, l'ex difensore biancoceleste ha toccato tantissimi argomenti. Queste tutte le sue dichiarazioni: "Come tutti gli allenatori senza squadra al momento aspetto al mare. A Malta è stata un’esperienza bellissima, sono stato trattato da Dio, avevo una squadra costruita per vincere e non è mai scontato in nessun paese. Abbiamo vinto campionato e supercoppa. Ho scelto di fare un passo indietro perché era cambiato qualcosa”.

Situazione terzini in casa Lazio? “Guardando il parco macchine in quel ruolo non vedo una squadra messa male. Ha 3/4 calciatori di livello. È vero che non c’è un terzino che ruba l’occhio, ma alternandoli non è che cambi moltissimo il rendimento della squadra. L’unico mancino è Pellegrini che ha avuto alterne fortune con qualche infortunio di troppo. Marusic, chiunque sia arrivato, ha sempre giocato sia a destra che a sinistra. È lui l’unico vero titolare. Lazzari mi piace molto. Ogni squadra ha un terzino che spinge più dell’altro. Con Lazzari a destra Baroni vuole un calciatore diverso come Marusic a sinistra. Mi piace pensare la fase difensiva come squadra non solo nei singoli. Dipende anche dagli esterni che giocano davanti, che siano Zaccagni o i nuovi. Altrimenti si riduce la fase difensiva a un uno contro uno. Se la Lazio riesce a difendere come squadra chiunque giochi nel ruolo di terzino non avrà grande difficoltà”.

Baroni? “La Lazio aveva scelto altro con Tudor. C’era un’idea di fare qualcosa insieme ma qualcosa è andato storto. Mi viene da pensare che è successo tutto in tempo e la Lazio ha trovato un altro allenatore molto preparato. Lo conosco personalmente dai tempi del Pescara. Non era la prima scelta ma è uno che sa fare il suo lavoro e lo ha dimostrato sul campo. Baroni ha voglia, ha fame e prepara molto bene le partite. Il Venezia è una neopromossa e i risultati di agosto lasciano il tempo che trovano ma partire bene con queste idee provate in ritiro mi fa ben sperare. Se la Lazio ragiona da squadra in modo pragmatico, mi aspetto una stagione interessante”.

Rapporto con Baroni? Quando allenavo la Primavera del Pescara lui aveva la prima squadra. Poi gli siamo subentrati con Oddo all’ultima giornata di Serie B. L’ho visto lavorare e mi piace come lavora".

Gli attaccanti della Lazio? “Sono giocatori molto offensivi, per potersi permettere questi attaccanti serve sacrificio in entrambe le frasi. Mi stuzzicano molto perché ci sono ottime alternative. Castellanos ha dimostrato quanto possa fare bene, ha l’atteggiamento da trascinatore nonostante l’eredità impossibile da sistemare. Non deve neanche pensarci. Chi gioca vicino a lui ne trae beneficio perché lavora molto per i compagni. Zaccagni con la fascia al braccio ha una grande responsabilità, ma lui ha personalità. Tchaouna è veloce e mi piace, Dia è un po’ estroverso, spero che trovi la sua dimensione e che possa rendersi utile. C’è bisogno di qualità lì davanti perché ci saranno tante partite da giocare”.

L’assenza più pesante quest’anno? “Baroni ha cambiato modulo. Luis Alberto avrebbe avuto uno spazio diverso, forse dietro la punta. Felipe Anderson è un giocatore che avrebbe fatto le fortune di questa squadra come fatto in precedenza. Avrebbe fatto sicuramente comodo ed è l’unico che la Lazio avrebbe tenuto. Ciro ha fatto fatica negli ultimi anni, Luis sempre col broncio in ogni sessione di mercato. La Lazio ha fatto bene a lasciarlo andare. Quello che ci interessa è che chi è arrivato abbia tanta voglia”.

Dove collochi la Lazio? “Credo molto nel lavoro. Se dovesse arrivare tra terzo e quarto posto sarebbe una stagione al di sopra delle possibilità. Non dovesse centrare l’Europa, probabilmente sarebbe al di sotto. La colloco tra il terzo/quarto posto e il sesto”.