Processo Breno, ex manager ammette di aver avuto relazione con la moglie del giocatore
Maledetta fu la notte tra il 19 e 20 settembre dello scorso anno. Entra nel vivo il processo Breno, parlano tutti, tranne il giocatore. Tace, ascolta senza proferir parola le accuse del pm, dopo una breve dichiarazione alla prima udienza, come riporta la Gazzetta dello Sport. Certo è che da questo processo Breno uscirà psicologicamente molto provato.
RENATA - Hanno fatto scalpore ieri le parole dell'ex manager del giocatore, anche lui brasiliano, Guillermo Dimiranda. Forse ha una qualche responsabilità anche lui, quando si afferma che questo processo sta veramente mettendo alle corde il morale del ragazzo: ha ammesso di aver avuto una relazione in passato con la moglie di Breno, Renata, madre di due bambini avuti da un altro matrimonio, che vivono con lei e Breno insieme al terzo, frutto della loro unione. Il giocatore, sempre secondo il suo ex manager, con l'evidente intenzione di riappacificarsi con lui, farebbe abituale uso di alcolici. La mattina prima dell’incendio aveva bevuto in quantità birra, porto e whisky, uniti a sonniferi, presi dalla farmacia del Bayern, alla quale avrebbe regolarmente attinto. Il club bavarese nega decisamente.
COME SE NON BASTASSE - Come se non bastasse i soccorritori aggiungono ulteriori particolari: Breno sarebbe stato fuori di sè, sotto l'effetto di alcolici, uscendo dalla casa in fiamme, un vero e proprio rogo apocalittico, avrebbe affidato tre accendini all'infermeria, pregandola di nasconderli. E le preghiere a volte vengono esaudite, dal momento che non è stato trovato alcun innesco. E qui siamo alle perizie, che di coerente hanno ben poco. Il fuoco sarebbe divampato in più punti, ma, senza innesco, potrebbe anche essere frutto di un guasto. Un guasto multiplo, nello stesso istante e in più punti della casa. "In quel momento ho pensato che non ci fosse con la testa. In una situazione tale che abbiamo persino temuto il suicidio", queste le parole, che non hanno bisogno di commenti, di un poliziotto.
RENATA BIS - Breno e la moglie fanno parte di una setta brasiliana,l’Asembleia de Deus, sono molto credenti, forse anche spinta da questo spirito evangelico Renata, 10 anni più anziana di lui, nei giorni scorsi aveva aggiunto l'ulteriore particolare, oltre ad essere ubriaco, "sembrava posseduto da Satana". Ovviamente negando che possa aver compiuto un gesto del genere. Ubriaco si, posseduto pure, ma piromane no di certo: se Breno dovesse contare solo sulla difesa della moglie, probabilmente non avrebbe molte speranze. Il rischio ora, fatti i conti col passato, ammesso che un'esperienza cosi dura sia facilmente assimilabile in poco tempo, è che il giocatore sia condannato: potrebbe essere ingaggiato dalla Lazio solo cavandosela con la condizionale e pena inferiore a due anni. La Lazio ha già pronta la lista di alternative: l’italiano Canini, l’argentino Abraham e l’uruguaiano Lugano, tre nomi già in passato accostati al club di Lotito. In ordine di difficoltà crescente: Abraham l'acquisto più alla portata, su Canini c'è forte l'interessamente del Torino, mentre Lugano, pur avendo rapporti tutt'altro che idilliaci con il PSG, ha quel piccolo problema dell'ingaggio. Piccolo, risibile, problema: 3,5 milioni, non sono esattamente alla portata del club di Lotito.