Niente più esperimenti: la Lazio torna al vecchio e testato 4-2-3-1
Si torna all'antico, per fortuna. Esperimenti a parte, il 18 agosto nell'esordio ufficiale nel turno di spareggio di Europa League (sorteggio venerdì) si giocherà col 4-2-3-1, il modulo che aveva portato risultati importanti nella stagione conclusa con un prestigioso quinto posto. Il dado è tratto, i tentativi di adattare la squadra al 4-4-2 oppure al 4-3-1-2 sono naufragati per colpa della caratteristiche dei giocatori in rosa (mancano esterni di qualita e mezz'ali di valore internazionale). A quel punto il tecnico biancoceleste che, a differenza di altri allenatori, ha una grandissima umiltà, sta lavorando al ribaltone dopo aver parlato con i giocatori più rappresentativi. Il gruppo è forte, cresce bene, basta solo tornare allo spartito dell'anno passato per riuscire a fornire interpretazioni migliori rispetto a quella di Villarreal. Va anche ricordato che la brutta figura in terra spagnola era prevedibile per tanti motivi, dalla forza dell'avversario al viaggio tormentato durato più di quattro ore con i giocatori infuriati per i contrattempi. Dunque, nessun dramma, anzi la certezza di aver operato bene sul mercato (peraltro col Villarreal c'erano solo tre volti nuovi su sette per colpa degli infortuni, mancavano Konko, Cana, Stankevicius e Lulic) e di poter lasciare un'impronta importante in Italia e in Europa. Col 4-2-3-1 potranno coesistere Cana e Ledesma, ci saranno quattro mediani per due maglie con Brocchi e Matuzalem alternative di livello. Con tre impegni in settimana ci sarà spazio per tutti, il turno over sarà obbligatorio per andare avanti su tutti i fronti. E non solo, col modulo di spallettiana memoria, troveranno più spazio Sculli e Gonzalez sulle fasce oltre a Zarate (alla fine dovrebbe restare anche se Tottenham ed Arsenal hanno chiesto informazioni). Anche il brasiliano Hernanes tornerebbe nel vivo del gioco, al centro del campo senza intristirsi sulla fascia come accaduto l'altra sera. Unico piccolo problema sarà relativo a Cissè che si dovrà adattare a giocare largo a destra come già successo in queste ultime uscite seppure in un contesto tattico diverso. L'attaccante francese ha già dato la disponibilità, non è uno che si tira indietro e poi quando non ci sarà Klose sarà lui il terminale offensivo della Lazio. Reja è pronto a cambiare per evitare ulteriori problemi alla sua creatura con la consapevolezza che questa era l'unica soluzione possibile.