L'AVVERSARIO - Il mercato dà, il mercato toglie. Un Chievo rinforzato per il battesimo della prima Lazio senza Profeta
La favola bella si è tramutata in realtà ben definita, ben strutturata. Società solida, attenta ai numeri e ai giovani, il Chievo Verona. Pochi ricami e tanta concretezza, gli ingredienti per conquistare quello che, nel piccolo quartiere veronese, è ritenuto uno Scudetto: l’ennesima salvezza. Sesto anno consecutivo nella massima serie per i gialloblù di patron Luca Campedelli. Nell’ultimo decennio, e più, la compagine clivense si è ormai affermata in pianta stabile nella massima categoria nazionale. Una realtà, seppur piccola, ben consolidata, un progetto curato nei minimi dettagli. Far quadrare disponibilità economiche, ridotte, con un progetto tecnico all’altezza della massima categoria nostrana. Competere con le grandi realtà del nostro calcio alla pari, quasi, pur non avendo a disposizione lo stesso budget. La formazione gialloblù che domani allo Stadio Bentegodi ospiterà la prima Lazio dell’era post Hernanes è senza dubbio una delle protagoniste della finestra di mercato invernale.
MERCATO&CORINI – Scoppiettante. Come altro definire l’ultimo giorno della sessione invernale di compravendite vissuto dalla dirigenza clivense? Il materiale umano ora a disposizione di mister Corini è migliorato rispetto a quello consegnato in estate a Sannino. Agazzi, Obinna, Guarente, Stoian, Canini, Rubin e la scommessa Paredes in prestito. Champagne per la piccola realtà clivense, frutto dell’ottimo lavoro di un direttore sportivo sapiente come Giovanni Sartori. Corini, dicevamo. Sono tante le novità rispetto alla partita d’andata, in cui la Lazio di Vladimir Petkovic s’impose per 3-0. Innanzitutto il ‘manico’. Troppo pochi i 6 punti raccolti in 12 giornate per Giuseppe Sannino. Era il 13 novembre quando l’alta dirigenza veneta decise di richiamare in sella il Genio di Bagnolo Mella. Di lì in poi, tutt’altra musica, tutt’altro percorso. La vittoria in extremis nel derby scaligero a far da viatico beneaugurante, il ritorno alla difesa a 3 – che poi in realtà è a 5 -, la nuova esplosione di Thereau restituito al suo ruolo di tuttocampista. Al tirar delle somme, fiducia e meccanismi ritrovati, che hanno permesso agli uomini di patron Campedelli di risalire la china in classifica, grazie ai 12 punti portati a casa nelle ultime 9 sfide. Numeri che preoccupano i padroni di casa, per quanto riguarda i precedenti disputati in riva all’Adige. Un solo successo per il Chievo, lontano nel tempo (3-1, stagione 2001-2002), mentre i biancocelesti hanno fatto la voce grossa in 7 occasioni. Tre i pareggi.
ANALISI TATTICA – Accantonato il rigido 4-4-2 della precedente gestione Sannino, il ritorno di Eugenio Corini è coinciso con il rispolvero della difesa a 3. Maggior copertura difensiva, più densità e muscoli in mediana. Questa la semplice ricetta adottata dall’ex metronomo di centrocampo per ricreare un’identità di gioco ben definita. Attenzione maniacale alla fase di non possesso e sortite offensive, quando possibile. Lo chiamavano spregiativamente catenaccio. La formazione della piccola frazione di Verona, alla ricerca di punti che valgono la tranquillità in graduatoria, non subirà particolari mutazioni nella sfida contro le Aquile di Reja. Nonostante il mercato abbia portato a Veronello potenziali titolari, Corini con ogni probabilità deciderà di dare spazio agli uomini che fin qui hanno ripagato la sua fiducia. Dunque chances per Puggioni in porta, davanti a lui i tre centrali saranno Nicolas Frey, Dainelli e lo sloveno Bostjan Cesar. Agiranno da fluidificanti Sardo a destra e Dramè a sinistra, mentre la zona mediana del campo sarò presidiata da Bentivoglio e Perparim Hetemaj ai lati di Luca Rigoni, perno di centrocampo. A loro il compito di assicurare filtro e sostanza ed accompagnare a turno le proiezioni offensive. Davanti, fiducia ancora a Paloschi, preferito all’esperto Pellissier, un simbolo in casa chievo. Ad accendere la voglia di gol del prodotto del vivaio milanista, Cyril Théréau. L’unica stella in una squadra composta da generosi gregari, il belga avrà licenza di svariare su tutto il fronte d’attacco. La salvezza passa per i match interni, inoltre dopo aver superato indenne la trasferta di Napoli, i gialloblù di Corini hanno intenzione di dar continuità ai buoni risultati sin qui ottenuti.
PROBABILE FORMAZIONE - Chievo Verona (3-5-2) Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar; Sardo, Bentivoglio, L.Rigoni, Hetemaj, Dramè; Théréau, Paloschi. A disp. Agazzi, Squizzi, Rubin, Canini, Claiton, Mbaye, Radovanovic, Kupisz, Lazarevic, Pellissier. All.Corini