Serie A, i medici sociali trattano sul protocollo: ecco le loro richieste
RASSEGNA STAMPA - Il calcio prova a ripartire. Dopo la Bundesliga, anche gli altri campionati proveranno a tornare in campo. In Italia la situazione è un po' diversa con Conte e Spadafora che hanno un po' frenato, nonostante il via libera da domani alle sedute di squadra. Il problema principale rimane il protocollo imposto dal Comitato Tecnico Scientifico, considerato vincolante e inapplicabile dalle squadre di Serie A. I medici sociali del campionato sono al lavoro e sperano, nell'incontro con il premier, di riuscire ad ammorbidire i rigidi vincoli. Come sottolinea l'edizione odierna de Il Messaggero, sono quattro i punti su cui si concentreranno. Niente ritiro di due o tre settimane alla ripresa degli allenamenti, oppure in ritiro meno stringente rispetto a quello previsto ora. Società e giocatori, poi, vogliono i controlli e quindi spingono per avere due tamponi ogni quattro giorni e test sierologici ogni tre, per monitorare e tracciare tutti i componenti del gruppo squadra. In caso di positivo, poi, nessuno vuole la quarantena obbligata per tutti. La richiesta è di mettere in quarantena solo le persone positive, senza estenderla a tutti gli altri. Infine, la certezza delle date e sapere entro 24/48 dall'incontro con il Governo, la data precisa della ripresa del campionato per organizzarsi al massimo e farsi trovare pronti.