Lazio, funerali Diabolik. L'appello della moglie Rita: "Non ci saranno problemi di ordine pubblico"
Una decisione accolta con rabbia. Funerali in forma privata per Fabrizio Piscitelli su disposizione della Questura: scelta presa per motivi di ordine e sicurezza. Ma Diabolik non merita un trattamento del genere. L'appello arriva direttamente dalla moglie Rita, che ha risposto in modo deciso al provvedimento del questore di Roma, Carmine Esposito. Uno sfogo che è stato raccolto dalla nostra redazione: "Fabrizio non meritava di morire così. Nessuno merita di morire così. Ci è stato vietato di celebrare un funerale in forma pubblica per motivi di sicurezza. Ma la sicurezza di chi? Al contrario di ciò che si pensa e si legge sui giornali, Fabrizio era un uomo amato dagli amici e rispettato da tutti. Non era un mafioso come lo si dipinge in queste ore: non ha mai subito condanne per associazione mafiosa o provvedimenti come il 41bis. E tutti i beni messi sotto sequestro ci sono stati restituiti. Lo state uccidendo di nuovo; tanto quanto il killer infame che lo ha sorpreso alle spalle. Non ci saranno problemi di ordine pubblico lo garantisco. Noi vorremo soltanto una cerimonia funebre che renda onore a Fabrizio, permettendo ai famigliari e agli amici di porgere l’ultimo saluto ad un uomo vero, un punto di riferimento per quanti lo conoscevano. Abbiamo il sacrosanto diritto di rendere omaggio a mio marito come merita, noi famigliari e le centinaia di persone che desiderano farlo. Abbiamo il diritto e la volontà di consolarci nell’abbraccio della gente che voleva bene a mio marito. Ancora una volta, l’ultima".
Pubblicato il 9 agosto alle ore 18:29