Noslin | L'aiuto della madre, Sneijder e quegli anni da rider: la storia di TJ
RASSEGNA STAMPA - Tripletta e passaggio ai quarti per la Lazio. Nel post-partita i ringraziamenti di Noslin sono stati per Baroni, che l'ha voluto con sé a Roma dopo la salvezza-impresa di Verona. Ma la gratitudine maggiore è per la mamma, fondamentale nella sua carriera. All'atto pratico, non solo affettivo: il piccolo Tijjani non trovava sbocchi, ci pensò lei a mandare delle e-mail alla maggior parte dei club professionistici olandesi. Ottenne la chance di un provino col Twente.
Ma c'è un aneddoto ancor più curioso: il giorno del primo gol tra i professionisti, la madre lo raggiunge di corsa allo stadio, aveva dimenticato a casa scarpini e parastinchi. A fine gara vennero intervistati insieme. "Dovrei farlo più spesso", scherzò Noslin. Come riferisce il Corriere dello Sport, ha rischiato di lasciare il calcio ripartendo dai dilettanti del DHSC, di cui l'ex Inter Wesley Sneijder è socio. I due, a distanza di anni, sono ancora grandi amici. Giocava e lavorava, il professionismo era solo un sogno.
Per guadagnare qualcosa in più decise di fare il rider da 'Subway', catena di fast food internazionale. "Lavoravo anche quando c’era la pioggia o nevicava. Preparavo i panini, facevo le consegne in scooter e in macchina, a volte in bici. Aprivo e chiudevo il negozio. Ho sempre pensato di non volerlo fare per sempre, desideravo diventare un calciatore". Da lì la vera scalata: una nuova opportunità al Top Oss, poi il Fortuna Sittard. Tra i suoi migliori 'sponsor', oltre a Sneijder, anche Pierre Van Hooijdonk, ex Celtic, Benfica e Feyenoord. Con l'Hellas, 17 presenze con 4 assist e cinque gol, tutti segnati alle big. Gli mancava il Napoli: la musica è cambiata.