Lazio, ma che combini? Quanti regali all'Inter, a San Siro è 3-1
Una Lazio scriteriata regala all'Inter la partita che voleva, un presente che la squadra di Conte non si fa pregare e scarta avidamente. Finisce 3-1 a San Siro, un match che i biancocelesti giocano bene solo in apparenza, gestendo sì il pallone, ma sempre lentamente, non trovando mai le soluzioni offensive adeguate per scardinare una linea difensiva praticamente perfetta e soprattutto sbilanciandosi in modo inspiegabile, offrendo ai nerazzurri il piatto preferito: il contropiede. Un piano tattico, quello di Inzaghi, che non convince per niente e così Simone finisce per essere risucchiato dalla ragnatela di Conte che abbassa Perisic per non dare mai la profondità a Lazzari e soprattutto decide di aspettare la Lazio per poi colpira il contropiede. Ma nemmeno nei migliori sogni, il tecnico salentino poteva aspettarsi un atteggiamento così accondiscendente dell'avversario. Un crollo, quello milanese, che pesa sulla classifica con Atalanta e Napoli (una partita in meno) che riagganciano la Lazio e la Roma che si ristacca salendo a +3. La corsa Champions è viva, ma quanto pesano i regali concessi nella fredda notte di San Siro...
REGALI - Non ce la fa Radu, al suo posto c’è Hoedt a formare la cerniera difensiva con Patric e Acerbi. Questa l’unica novità di formazione di una Lazio che parte anche con un buon piglio cercando il fraseggio, in attesa che si apra un varco e così accade quando Leiva lancia Lazzari su cui però è tempestivo Handanovic in uscita. Col passare dei minuti, però, cresce l’Inter che, come al solito, s’appoggia su Lukaku che diventa quasi ingiocabile quando mette il corpo tra palla e avversario e proprio una giocata del belga, innesca Lautaro che s’invola verso Reina, cogliendo impreparata la Lazio tutta e in particolare la linea difensiva e così Hoedt è costretto all’intervento alla disperata sull’argentino, intervento che per Fabbri è passibile di calcio di rigore. Penalty confermato anche dal Var. Dal dischetto va Lukaku che spiazza Reina e fa 1-0 per i nerazzurri. Il gol non cambia il copione della gara, l’Inter lascia il possesso palla alla Lazio, si rintana, forte di una linea difensiva perfetta e aspetta l’occasione per ripartire e così costruisce le occasioni migliori della partita: Eriksen viaggia a sinistra e mette al centro un pallone velenoso su cui sono bravi Leiva e Reina. Altra ripartenza, altro pericolo, stavolta è Lukaku al tiro, ma il portiere spagnolo blocca a terra. Di fatto il copione è semplice: la Lazio gioca, fa girare il pallone però in modo innocuo, cadendo in pieno nella trappola di Conte che vuole proprio questo per poi sfruttare le caratteristiche di una squadra, la sua, votata solo al contropiede. E sul finale di tempo arriva pure il raddoppio, Milinkovic si addormenta, Brozovic vince il contrasto con il serbo e Lazzari e manda in porta involontariamente Lukaku che, da due passi, fa secco Reina. Il guardalinee fischia fuorigioco, non considerando l’ultimo tocco di Lazzari una giocata, ma dopo il check del VAR la rete viene convalidata perché il belga è tenuto in gioco dall’ultimo difensore laziale.
ILLUSIONE - Subito due cambi a inizio ripresa con Leiva e Hoedt che lasciano il posto a Escalante e Parolo. L’olandese esce perché ammonito, mentre per Leiva non si parla di problema fisico e quindi la scelta è tecnica. Primo acuto ancora dell’Inter: filtrante di Lukaku per Lautaro, bravissimo Reina in uscita bassa. Se nel primo tempo si poteva scegliere un altro piano gara, nella ripresa non ci sono alternative e la Lazio si riversa in avanti, ma come era accaduto nei primi 45 minuti fatica tremendamente a trovare spazi e soprattutto la profondità che tanto ama e allora la prima chance biancoceleste arriva con un cross da destra che Immobile spizza e Acerbi manda alle stelle da buona posizione. La Lazio gioca, ma commette diversi errori di misura e l’Inter si fionda su questi per creare le sue occasioni e su una ripartenza di Lautaro che serve Hakimi è miracoloso Parolo che in spaccata intercetta il tiro e manda in angolo. Un intervento davvero vitale, perché per la prima volta la Lazio ha la possibilità di ribaltare il fronte e andare in contropiede lei, con Correa che guida e aggiusta per Lazzari che viene steso al limite dell’area da Hakimi. Punizione calciata da Milinkovic e deviata da Escalante che beffa Handanovic e segna il suo primo gol in Serie A. L’illusione di poterla riaprire dura 180 secondi, perché la Lazio incassa l’ennesima ripartenza, palesando tutte le lacune del piano gara preparato da Inzaghi: Immobile perde un pallone sanguinoso al limite dell’area, ma la squadra è incredibilmente sbilanciata e l’Inter, con Lukaku e Lautaro, va 2 contro 2 contro Parolo e Patric, un mismatch evidente, così il belga stravince il duello in velocità con il 16 laziale e poi centra per l’argentino che fa 3-1. Inzaghi toglie Correa e Immobile e mette dentro Muriqi e Caicedo. Mossa disperata che non sortisce alcun effetto, anzi è l’Inter ad andare vicina al poker con - sempre in contropiede - con Lukaku che però viene murato ancora da Reina. La partita è di fatto finita e scorre lenta verso il triplice fischio che arriva dopo tre minuti di recupero. Vince l'Inter, la Lazio può solo mordersi le mani per i regali concessi.
Pubblicato il 14/02