Lazio, Fabiani: "Mercato, indice di liquidità e il caso Bernabè: vi dico tutto"
Parla Fabiani. Ai microfoni ufficiali del club, il direttore sportivo della Lazio è intervenuto per fare un punto sul mercato e non solo. Di seguito le sue dichiarazioni.
"Indice di liquidità? Non è una cosa che riguarda solo la Lazio, ma un po' tutte le società. È facilmente risolvibile facendo uscite ed entrate. Questo non ci impedisce di fare delle operazioni. Il tutto poi va inserito nella politica di ogni singolo club. Noi abbiamo iniziato un nuovo percorso partito tempo fa. È un nuovo ciclo che ha una durata minima di tre anni, come tutti. Quest'estate mi sono preso la responsabilità di dare vita e corso a un nuovo progetto. Ci sono state critiche giustificate, costruttive, ma quando uno ha un suo metodo lo deve attuare per il bene di tutti. Questo è quello che abbiamo fatto. È il caso di ricordare che questa squadra, con Baroni alla guida - che è stata una scelta mia e di Lotito - al netto di battute d'arresto ha fatto un girone d'andata più o meno importante. Anche in Europa si è contraddistinta, lì speriamo di fare gli ultimi punti per evitare i playoff. La squadra fino a qui ha fatto qualcosa di positivo, a mio parere è andata anche sopra le aspettative iniziali".
"Da qui nasce una considerazione: quando una cosa funziona, perché la devo mettere a rischio con degli innesti che non sono funzionali o all'altezza? Noi setacciamo il mercato, a oggi non abbiamo trovato la funzionalità dei ragazzi che abbiamo visionato. In altri casi invece non abbiamo ritenuto che il rapporto qualità-prezzo fosse in linea con il valore che i nostri osservatori e il sottoscritto hanno dato al calciatore. Abbiamo preso un giovane, un classe 2005 (Ibrahimovic, ndr) di cui mi prendo la responsabilità. È stata una mia scelta inserirlo subito in prima squadra. Con Baroni abbiamo condiviso il solo Noslin forse, che si era messo in evidenza al Verona. Abbiamo ritenuto opportuno prendere anche questo ragazzo, Ibrahimovic, che sono convinto che verrà fuori. Oggi sento parlare di indice di liquidità e di innesti, noi faremo tutte le cose per migliorare l'aspetto tecnico-tattico della rosa. A oggi però non ne troviamo. Il mercato di gennaio si chiama di riparazione, noi siamo partiti con 4 pneumatici e siamo ancora in piedi, non abbiamo gomme a terra. Poi se si presenterà un'occasione non ci tireremo indietro, e non sarà l'indice di liquidità a fermarci. Sono io a dover fare delle scelte sotto mandato di Lotito. Da quest'estate Baroni ha fatto un ottimo lavoro. Io non andrò fuori da questo modus operandi che ho, quindi non vado dietro le sirene o a sentimenti di ogni genere. Capisco comunque che dall'altra parte si possa ragionare in maniera diversa. Io però devo farlo rispetto alle esigenze societarie e a un gruppo che fin qui ha fatto un qualcosa di buono. Questa squadra ha finito al quarto posto il girone d'andata, i numeri se valgono devono valere sempre. Poi si può sempre migliorare, ma se si sbaglia qualcosa è un attimo a peggiorare".
"Le altre big si sono fermate? Io guardo in casa nostra. Stiamo facendo un ottimo lavoro con Baroni. Il mercato deve essere un'esigenza non una moda, io non sono il tipo che va dietro alle mode. Se ci fermiamo soltanto a Fazzini, Belahyane, Casadei ci perdiamo nella notte dei tempi. Noi guardiamo centinaia e centinaia di giocatori. Poi ci sono nomi che vengono messi sul mercato mediatico e prendono più piede. Abbiamo fatto un'offerta all'Empoli per Fazzini perché oggi può rappresentare un giocatore di prospettiva, può diventare il Rovella o il Tonali della situazione. Ma per fare un matrimonio bisogna essere in due, dall'altra parte avevano altre esigenze. Dico sempre che i migliori affari sono quelli che non si fanno, e questo vale per tutti. Per tutti abbiamo fatto delle proposte".
"Ci hanno chiesto 6/7 giocatori, sia squadre che in Italia rappresentano il top che estere. Se dobbiamo vendere per fare cassa però andiamo contro il nostro modus operandi. Come posso oggi privarmi di un pezzo importante? Ci sono stati chiesti Rovella, Dele-Bashiru, Nuno Tavares, Castellanos, ecc. Molti sono appetibili sul mercato. Noi non dobbiamo smontare la squadra, ma completarla. Migliorare un centrocampo come quello della Lazio non è facile, lo stesso vale per gli altri reparti. Ibrahimovic l'abbiamo preso perché l'anno scorso a Frosinone ha fatto bene e ha delle qualità che se le metterà a disposizione si rivelerà un investimento importante come classe 2005. Io i 31enni/32enni non li prendo. Vogliamo diventare un modello come il Feyenoord, con giovani giocatori che si vogliono affermare e che hanno fame. Quando abbiamo preso Gila non giocava mai, sembrava uno scappato di casa. Invece è stato cresciuto e costruito alla Lazio e oggi è una pedina fondamentale, un elemento di richiesta per tante big. Noi dobbiamo seguire questo obiettivo e questo tipo di situazioni".
"Castrovilli? Non è una scommessa persa. L'intervento al crociato non gli ha destato preoccupazione. È un ragazzo che chiede più spazio, fin qui ne ha trovato poco. È un professionista, se vuole trovare più minuti e cambiare squadra prenderemo in considerazione una sua eventuale partenza. Possiamo anche aver fatto degli errori come società e a livello di scelte, ma i numeri sono sotto gli occhi di tutti. Non abbiamo completato quel ciclo di rinnovamento: siamo al 50% e c'è ancora molto da lavorare. Nel prossimo futuro, con un pizzico di fortuna, andremo a individuare quei calciatori funzionali per il fabbisogno della Lazio per conseguire risultati sempre più importanti".
"Io in questo girone d'andata non mi sono mai esaltato, sono una persona equilibrata. Vivo le vittorie come le sconfitte, anche se quando vinco riposo meglio. Le difficoltà dell'ambiente? Basta essere chiari e sinceri con sé stessi, dicendo sempre la verità. Non bisogna mai farsi prendere dall'entusiasmo. Il calcio ti porta in alto, ma anche in basso. Quando si prende un giocatore si valuta tutto. Prima di fare un acquisto mi confronto con più persone e collaboratori, si guardano tutti gli aspetti. Ibrahimovic è un 2005, non entra in lista, l'abbiamo preso in prestito con diritto di riscatto e avrà la possibilità di mettere in mostra tutte le sue qualità, che ne ha molte. Prima di prenderlo ho parlato con Guido Angelozzi, mio amico, che lo ha avuto a Frosinone. Me ne ha parlato molto bene. Alla Roma c'è un 2004 che quest'anno sta giocando in prima squadra. Non bisogna avere paura di questi ragazzi, io non parto mai prevenuto".
"Isaksen? Tutti sono cedibili e nessuno è incedibile. Se c'è una richiesta per lui, la società valuta il suo sostituto. Se questo è valido e migliore, allora è un discorso. Sennò non si muove. Con alti e bassi in determinate partite è stato decisivo. A questi giovani ragazzi bisogna dare il tempo di maturare perdonandogli anche qualche errore. Io ho le idee chiare su questo discorso. Baroni è un professionista e un grande allenatore, ce ne accorgiamo oggi. Adesso sta nascendo il 'Baronismo' che speriamo non lo mandi fuori strada, conoscendolo non si farà prendere da questi entusiasmi. Ogni allenatore vorrebbe il meglio del meglio e 30/40 giocatori. Il tutto però cozza con delle norme e le liste, bisogna bilanciare tutta l'attività".
"Mandas? C'è mercato su di lui come quest'estate. Rappresenta una valida alternativa a Provedel, che è il titolare. Mandas ha giocato tutte le partite europee, è cresciuto tanto da quando è arrivato. La società non vuole privarsene. Patric? Oggi fa un ultimo esame, da lunedì inizierà la riatletizzazione e poi staremo a vedere il suo percorso. L'infortunio di Vecino è in via di risoluzione, non credo però che potrà essere a disposizione prima di 10/15 giorni. Loro nei momenti topici e cruciali hanno fatto qualcosa di straordinario, li aspetteremo e se c'è da stringere un po' la cinghia lo faremo. Oltre non andrei. Hysaj? Lazzari purtroppo ha avuto un altro infortunio, quindi Hysaj è parte integrante della rosa della Lazio come successo in Coppa Italia. Non abbiamo scaricato nessuno, i fuori rosa hanno fatto una vita di gruppo insieme a tutti i compagni. Abbiamo rispettato la loro professionalità e il loro valore. Può darsi che torneranno utile alla nostra Lazio".
"Dobbiamo completare il nostro percorso, vogliamo attrezzare nel più breve tempo possibile una squadra competitiva. In Primavera non ci sono giocatori pronti che possono aiutare Baroni. Questo potrà avvenire solamente nel giro di qualche anno. Al momento non è così, non bastano i buoni risultati passati per essere pronti nell'immediatezza. C'è Floriani in prestito ora, anche Ruggeri. Sono ragazzi a cui abbiamo dato la possibilità di confrontarsi in altre piazze e stanno facendo bene, si parla molto bene di entrambi. Nel prossimo futuro potranno tornarci utili".
"Caso Bernabè? Mi sono fatto più di un'idea. Su questa vicenda dovrebbe calare il sipario. Juan ha chiesto scusa, si è reso conto di aver fatto una cosa che non doveva e si è pentito. Oggi è in convalescenza, la salute è un diritto riconosciuto. Noi gli diamo tutto il supporto, la situazione poi verrà affrontata su altri piani. La società ha subito emesso un comunicato. Mi dispiace che intorno a questa vicenda ci si stia speculando sopra, è una cosa abbastanza seria. Ognuno è padrone del proprio corpo, ma abbiamo un codice da rispettare. Noi siamo esposti mediaticamente e ci dobbiamo privare di alcune debolezze, dobbiamo avere una vita e una condotta che dev'essere d'esempio per tutti. Esiste questo codice etico interno che deve essere rispettato da parte di tutti. Poi le responsabilità saranno affrontate. Invito Juan ad avere un comportamento diverso".