Napoli - Lazio, Sarri: "Noi in difficoltà perenne, gara senza recriminazioni". Su Anderson...
Terminata la sfida contro il Napoli, Maurizio Sarri è intervenuto ai mcirofoni di Dazn. L'allenatore della Lazio, reduce da una brutta sconfitta al Diego Armando Maradona, ha analizzato la prova della sua squadra: "La squadra aveva fatto dei passi in avanti, come è solito ogni quattro o cinque partite vengono fuori gare di questo tipo. Il Napoli ha fatto una grande partita, credo che sia superiore anche alle altre dell’alta classifica. C’è poco da dire, in difficoltà perenne. L’approccio non è stato giusto, sui primi due gol ci abbiamo messo del nostro. È un match senza recriminazioni".
LIMITI - "Non è un discorso di comunicazione, ma di tempi, di pressione di squadra. Noi lo facevamo uno per volta, lo facevamo individualmente. Vedo una squadra che fa fatica a stare su livelli di attivazione e applicazione forte. Giocando ogni tre giorni è più difficile, passiamo da dieci a uno, questo non è ammissibile. Non si può lasciare un centrocampista libero, si può lasciare un terzo libero. Gli scivolamenti non erano fatti nel modo giusto. Arrivavamo sempre in ritardo netto".
DELUSIONE - "Non c’è da essere pessimisti oppure ottimisti, bisogna capire da dove nascano questi alti e bassi e cercare di metterli apposto. Stasera mi aspettavo di tutto fuorché una gara di questo tipo. Il problema è la disattivazione che ho visto, non tanto la sconfitta. Col Napoli puoi anche perdere. Felipe Anderson? È un oggetto delicato, quando si spenge, lo fa in maniera sera, così come quando s’accende. È in una fase di down, la sua carriera è stata sempre questa. Noi stiamo cercando d’accompagnarlo a un rendimento meno altalenante, ma è dura, è un percorso".
RITORNO - "Ho cercato di stare più sereno possibile, due anni fa sono arrivato qui con un livello emozionale più elevato. Ce l’ho nel cuore, mi piace la città, i napoletani, non è una città normale per me".
Il mister biancoceleste ha parlato anche a Lazio Style Radio: "Di positivo c’è poco. Ho avuto la sensazione di una squadra disattivata, ci succede ciclicamente ed è problematico. Abbiamo incontrato una squadra forte, quella che mi ha impressionato di piu dal punto di vista tecnico. Però ci abbiamo messo del nostro, siamo stati poco cattivi. Facciamo 3-4 partite di buon livello e poi ricadiamo. Sarà una cosa da risolvere perché coinvolge più sfere e quella della mentalità è la più importante. Dal punto di vista dell’applicazione, della determinazione, dell'attenzione e dal punto di vista mentale qualcosa ci sta sicuramente mancando. Differenza tra casa e trasferta? Non penso sia casuale. Abbiamo parlato a lungo, sembrava un problema in fase di risoluzione perché abbiamo pareggiato a Marsiglia e Bergamo e abbiamo vinto in Russia. Poi si ribatte la faccia contro queste situazioni, stasera tutto amplificato dalla forza degli avversari. Nei primi due gol ci abbiamo messo del nostro, l’approccio non è stato quello giusto. Non è un momento in cui dobbiamo guardare la classifica, se non troviamo continuità la classifica sarà smepre questa. Dobbiamo creare una mentalità per cui le prestazioni siano sempre di livello alto. A livello individuale ci sono delle situazioni da valutare con attenzione, una o due, ma fa parte della normalità. Nell’arco della stagione uno sale e scende di consizione. Mi fa più paura che cadiamo in partite di disattivazione globale. Secondo tempo? Dovevamo reagire da tutti i punti di vista, poi la partita era difficilissima da rimettere a posto. Loro ti mandano fuori giri perché hanno una capacità di palleggio impressionante, però la reazione è stata di basso livello".