Lazio, Pulcini: "Non abbiamo le risposte dei tamponi di ieri. Ricorso dell'Inter? È giusto..."

Ivo Pulcini, responsabile sanitario della Lazio, si è espresso in merito alla situazione legata al Covid-19, soffermandosi in particolare sui tamponi.
27.10.2020 17:25 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Pulcini: "Non abbiamo le risposte dei tamponi di ieri. Ricorso dell'Inter? È giusto..."

Preoccupa la situazione legata al Covid-19 in casa Lazio. Nonostante non siano arrivate ancora comunicazioni ufficiali da parte del club, sono numerosi i calciatori, che si sono aggiunti a quelli già indisponibili, che non sono partiti per il momento verso Bruges. Ivo Pulcini ha detto la sua sui tamponi e sull'eventuale differenza tra quelli svolti in Italia e quelli dell'UEFA. Intervenuto a TPI, il responsabile sanitario del club biancoceleste ha spiegato: "Differenze? No, non possono esserci. Io non ho visto differenze nei test tra campionato e Coppa. Certo, esistono diversi tipi di tamponi e ci possono essere diverse ragioni che inducono a usarne uno e non un altro, ma i reagenti funzionano tutti allo stesso modo".

TAMPIONI PIÙ O MENO SENSIBILI - "No, assolutamente. Tuttavia c’è il tema dei falsi positivi e dei falsi negativi. Noi, come Lazio, ancora non abbiamo le risposte sui due tamponi fatti ieri. Abbiamo contestato però, in un caso, un falso positivo. E infatti il tampone di controllo ha poi dato esito negativo. Quando ci sono dubbi, chiediamo sempre la possibilità delle contro-analisi. Ma anche in questi casi, se c’è un problema è tecnico, non clinico. Se ho un calciatore totalmente asintomatico e un tampone è positivo e l’altro è negativo, è evidente che a cambiare sono le modalità di analisi del test stesso".

"DEBOLMENTE POSITIVI" - "Ho già spiegato il mio punto di vista: scienziati e studiosi devono chiarire se un positivo asintomatico è malato oppure no. Per me no e io sono il medico che fa la diagnosi clinica, a differenza dei virologi che fanno vita da laboratorio e che ci indicano il metodo migliore per confermare o escludere la diagnosi del Covid-19. Stiamo parlando di gente sana, con carica virale bassa, che non solo non produce sintomi nel soggetto portatore, ma che non trasmette sintomi (visto che non li ha), anche se poi il tampone della persona con cui è stato in contatto è positivo. Un tampone può decidere se una persona e malata o meno, sostituendo il medico? Per me assolutamente no".

ASINTOMATICI - "Asintomatici con alta carica virale? È un enorme controsenso: come si fa ad avere una carica virale altissima e non presentare sintomi? Mi sembra una stupidaggine. In base ai miei studi, se c’è una malattia contagiosa, a contatto con un altro soggetto si producono gli stessi sintomi. Se questo non avviene, non è possibile che ci sia una carica virale alta. Se un soggetto è contagioso, bisogna arrivare a stabilire in che percentuale lo è e che conseguenze possono esserci. Ci sono studi scientifici che non possono essere superati dalla televisione o dalla paura del Coronavirus, che è più grave della pandemia stessa. In questa confusione, con i numeri sempre più difficili da interpretare, è anche complicato prendere una decisione in quanto medico della squadra. Io la legge la rispetto, però da medico credo che le regole vadano migliorate".

RICORSO DELL'INTER - "Certo, è giusto. Hanno fermato un calciatore perché positivo, l’Inter poi ha dimostrato che era negativo. Se le autorità non fanno scendere in campo il giocatore, pur dichiarando che sta bene, è un controsenso. L’Inter può denunciare e chiedere il risarcimento dei danni".

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